Torna alla ribalta la questione delle ipotesi di riforma della previdenza attualmente sul tavolo di Inps e Governo Renzi. Il Neo Presidente dell'istituto di previdenza pubblico è intervenuto al riguardo attraverso un'intervista concessa la Corriere della Sera, con la quale ha puntualizzato alcuni importanti dettagli sulle modalità con cui potrà essere introdotto uno strumento di flessibilità per l'uscita dal lavoro. Prima di procedere con le ultime dichiarazioni di Boeri, ricordiamo che la misura è molto attesa tanto dai lavoratori disagiati e da coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata, quanto dai giovani che non riescono ad accedere al mercato del lavoro a causa del mancato turn over.

D'altra parte, la questione non si esaurisce qui: un altro dei punti di maggior criticità che abbiamo evidenziato all'interno di un nostro precedente articolo sulle ipotesi di pensionamento anticipato riguarda proprio quello delle coperture, da reperire per rendere sostenibile una simile riforma.

Boeri apre alle pensioni anticipate con assegni più leggeri, ma la decisione resta ai legislatori

Stante la situazione, resta condivisa la necessità di un intervento correttivo in favore di chi risulta escluso dal welfare sociale. Interessanti a tal riguardo sono le dichiarazioni del Presidente Boeri in merito alle tante situazioni di disagio che sono sorte a seguito della stretta sui requisiti avvenuta con la promulgazione della legge Fornero nel 2011: "finora il tema degli esodati è stato affrontato con sei decreti di salvaguardia, che spesso però aiutano anche chi ha redditi elevati, mentre ci sono tante altre situazioni non protette".

Secondo l'economista sarebbe pertanto opportuno istituire una sorta di reddito minimo per chi si trova a subire situazioni di difficoltà come queste, il qui costo però non dovrebbe risultare a carico dell'Inps, ma piuttosto della collettività attraverso la fiscalità generale. Nel frattempo, si potrebbe anche pensare di promuovere degli altri meccanismi di flessibilità previdenziale, utilizzando il calcolo contributivo del montante versato dal lavoratore.

Pensioni anticipate contributive, l'anticipo arriva con assegni più leggeri?

Resta da comprendere in che modo si possano unire le esigenze dei lavoratori con quelle del bilancio pubblico, visto che secondo quanto affermato dallo stesso Boeri, a tal riguardo "bisogna convincere la Commissione Europea". L'idea di un meccanismo di flessibilizzazione legato al calcolo contributivo sembra quindi quella maggiormente sostenibile secondo le regole imposte dall'UE, anche se parti sociali e lavoratori vorrebbero convergere verso la pensione anticipata con quota 100.

Il sistema delle quote appare infatti il migliore dal punto di vista della flessibilità, visto che al crescere dell'età consente il pensionamento con meno contributi e viceversa. Ma tra le ipotesi attualmente allo studio di Inps e Governo vi sarebbero appunto anche dei sistemi legati al contributivo, oppure all'erogazione di assegni ridotti, come nel caso delle mini Pensioni con il prestito Inps, attraverso le quali lo Stato anticiperebbe i contributi mancanti per poi trattenerli dalla mensilità pensionistica.

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