Giungono importanti novità in merito al caso pensioni lavoratori precoci: nella giornata di ieri il ministro Poletti è infatti tornato a parlare di previdenza e riforme evidenziando come il governo Renzi provvederà di certo a ratificare una manovra che risulti in grado di costruire un percorso in deroga alla Legge Fornero. Un si con riserva quello del ministro che ha comunque tenuto a precisare l'estrema delicatezza dell'intera manovra dato in particolare il 'peso economico' insito nella stessa Legge Fornero, un provvedimento che così com'è configurato in questo momento consentirà alle casse statali di incamerare risorse per quasi 80 miliardi di euro sino al 2021.

E' tornato a parlare di previdenza anche il presidente Inps Tito Boeri, che si è detto pronto ad un tavolo di confronto col governo evidenziando come 'la configurazione di un sistema maggiormente flessibile' sia una delle poche vie realmente percorribili in questo momento. La manovra in preparazione da parte di Esecutivo e forze politiche toccherà molto da vicino l'istituto del prepensionamento che verrà rivisto in un'ottica di ammorbidimento dei requisiti di accesso, una misura questa che se condotta in porto risulterebbe vitale in ottica Pensioni lavoratori precoci.

Pensioni lavoratori precoci e prepensionamento, Boeri accelera, Poletti dice si: possibile svolta ma serve più decisione

Rivedere i meccanismi di accesso a prepensionamento e pensione anticipata sarebbe dunque fondamentale anche e soprattutto per concedere ai lavoratori maggiore libertà di scelta su quando abbandonare il proprio impiego, il punto semmai è capire come si voglia intervenire e a fronte di quali condizioni prevedere delle nuove statuizioni. Al riguardo il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano insiste per la configurazione di un sistema che si regga su incentivi, disincentivi e penalizzazioni, programma questo che convince i sindacati solo a metà: la CGIL ha già sottolineato come l'iter di riforma non debba ridursi 'agli ennesimi tagli sugli assegni previdenziali', mentre l'UIL di Barbagallo insiste per l'edificazione di un range di accesso al prepensionamento che oscilli 'tra i 62 e i 70 anni'. Una maggiore flessibilità sarebbe comunque vitale in ottica pensioni lavoratori precoci ai quali non si può assolutamente chiedere di soddisfare i requisiti previsti dalla Legge Fornero anche per via di carriere professionale avviate molto presto.



Un altro punto cruciale concerne i tempi di attuazione della riforma: il ministro Poletti ha sottolineato che si tratterà di un percorso lungo e articolato che sfocerà nella sua completezza solo all'interno della Legge di Stabilità 2016, previsione questa che si presta ad una doppia lettura. Se da un lato i lavoratori precoci e ogni altra categoria attendono con ansia l'avvio di un processo di riforma auspicando tempi brevi dall'altro appare ben augurante far riferimento alla prossima Legge di Stabilità, cosa che indica indirettamente come l'intervento allo studio sia profondo e non superficiale. Si perché la Legge di Stabilità è la legge che certifica il bilancio dello Stato, è lì che bisogna prevedere risorse e stanziamenti utili a condurre in porto le manovre dell'anno a venire, ecco dunque che un provvedimento del genere offre un assist imperdibile per pianificare ogni intervento che si preannunci in una qualche misura profondo ed articolato. A questo punto non resta che seguire l'evolversi degli eventi.