Se ne sta parlando moltissimo in questi ultimi giorni di Pensioni e dei requisiti anagrafici che cambieranno a partire dal 2016: in effetti saranno diverse le novità che riguarderanno i lavoratori italiani che si apprestano ad accedere all'assegno pensionistico, novità che certamente non faranno piacere, come del resto era nell'aria. Infatti i requisiti riguardanti l'età anagrafica per la pensione di vecchiaia nonchè quelli relativi agli anni di contribuzione per quanto concerne la pensione anticipata aumenteranno di 4 mesi a partire dal primo gennaio 2016.

Che cosa cambierà, in termini pratici, per tutti coloro che aspirano alla pensione? Vediamo.

Pensioni, cosa cambia dal 2015 al 2016: vecchiaia e anticipata

Innanzitutto, partiamo dalla normativa che certifica tale disposizione, quella contenuta nel decreto Economia-Lavoro, recante data al 16 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 30 dicembre 2014. Tale decreto è oggetto della circolare Inps n. 63/2015. Il principio è quello ormai riconosciuto dalla legislatura italiana, secondo cui gli italiani vivono di più e, pertanto, possono lavorare qualche mese in più. Nella fattispecie, sono quattro i mesi, secondo l'Istat, che riguardano l'incremento delle aspettative di vita: in parole povere, gli italiani 'campano' di più e perciò li facciamo lavorare qualche 'mesetto' in più... 

Facciamo il punto della situazione: nel 2015 l’età anagrafica per ottenere la pensione di vecchiaia resta a 66 anni e 3 mesi per i lavoratori uomini e 63 anni e 9 mesi per le lavoratrici donne (con la variazione a 64 anni e nove mesi per le autonome).

Per quanto riguarda invece la pensione di anzianità, nel 2015 e secondo quanto stabilito dalla Riforma Fornero, servono 42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per quanto riguarda le donne. Ecco, invece, che cosa cambierà dal 2016.

Pensioni, le nuove soglie per l'assegno di vecchiaia e per quello anticipato

Questi parametri, come detto sopra, cambieranno secondo l'incremento delle aspettative di vita, innalzandosi di quattro anni.

Pertanto, parlando di pensioni di vecchiaia, il nuovo limite minimo salirà a 66 anni e 7 mesi per gli uomini e a 65 anni e 7 mesi per le donne, secondo il principio che vuole portare gradualmente ad un'uguaglianza sul piano del lavoro per i due sessi. I nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia per le lavoratrici autonome passa a 66 anni e un mese. 

Quali saranno i nuovi limiti per le pensioni di anzianità, ribattezzate ultimamente con il termine di 'pensioni anticipate'? A partire dal 2016, verranno richiesti 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.