"La Cgil dell'Emilia Romagna è determinata a proseguire la mobilitazione [...] per un nuovo Statuto dei lavoratori e per l'apertura di confronti unitari con il Governo in materia di fisco e Pensioni" ha spiegato il Segretario regionale Vincenzo Colla, sollecitando anche una "profonda revisione dell'attuale normativa pensionistica, sulla base della piattaforma unitaria già presentata". Si tratta del nuovo richiamo del sindacato alla necessità di rivedere le regole approvate nel 2011 con la riforma Fornero, dopo che negli scorsi giorni la sindacalista Carla Cantone ha lanciato l'ennesimo allarme sulla vicenda: "se si mantiene la Fornero" spiega rispondendo alle domande del quotidiano il Manifesto "nei prossimi anni aumenteranno gli esodati, perché con con la crisi migliaia di cinquantenni hanno perso il lavoro".

Il rischio è quindi di una continua crescita del disagio sociale, anche perché si è ormai destinati a lavorare fino ai settant'anni di età, mentre nel frattempo i giovani si trovano davanti al blocco del turn over e non riescono ad ottenere il primo impiego.

Riforma pensioni, il punto della settimana sulle dichiarazioni UIL: azione di sindacato, sistema Quota 100 e fondi pensione

"La Uil ritiene che va affrontato in via prioritaria il ripristino della flessibilità di accesso al pensionamento", così come può essere letto da una nota diffusa lo scorso 10 marzo dal sindacato al riguardo della riforma previdenziale: due sono le proposte su cui starebbe lavorando il sindacato. La prima prevede l'adozione di un sistema a quote, che dovrebbe permettere di ottenere la pensione anticipata unendo età anagrafica e anni di contribuzione.

L'opzione di uscita dal lavoro con quota 100 rappresenta l'esempio più diffuso (e anche più apprezzato dai pensionandi) riguardo questo meccanismo di quiescenza. Un secondo scenario è invece rappresentato dalla possibilità di ottenere il prepensionamento a partire dai 62 anni di età, sulla base del tipo di lavoro effettivamente svolto.

Si pensi al caso di chi ha portato avanti una professione usurante per molti anni, oppure dei lavoratori precoci che hanno iniziato a contribuire in giovanissima età. Ma gli ultimi aggiornamenti da parte del sindacato in campo previdenziale hanno anche toccato il complesso tema del secondo pilastro, visto che la Covip ha diffuso dati molto positivi riguardanti i fondi pensione privati.

A tal proposito, la Uil chiede un intervento dell'esecutivo per valorizzare questo importante risultato.

Cisl e riforma pensioni: bisogna rilanciare l'idea della flessibilità nell'uscita dal lavoro

"È giunto il momento di rilanciare l'idea che sia possibile andare in pensione un po' prima dell'anzianità". Il commento arriva da Loris Cavalletti (FNP) e Luciano Semper (Cisl Emilia Romagna) al riguardo dell'attuale situazione di stallo nel blocco del turn over. A tal proposito, i due sindacalisti si augurano che diventi possibile un patto tra le diverse generazioni, che permetta di semplificare l'avvicendamento dei lavoratori, in modo da trovare la quadra tra le esigenze di bilancio dei conti pubblici e quelle di tutela delle parti sociali.

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