Si è parlato anche di riformaPensioni ieri sera a Ballarò: ospite il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che è tornato a direla sua sulla pensione anticipata. Lemodifiche, promesse da mesi, non arriveranno prima della presentazione della Legge di Stabilità 2016: la manovra, ilcui iter comincerà di fatto già con il DEF, è il nuovo orizzonte temporaleindicato dal governo Renzi dopo che,nelle scorse settimane, si era fatto riferimento all’attuazione del Jobs Actcome momento da cui iniziare. Le ultimenotizie di oggi, 4 marzo 2015,vanno poi ad incrociarsi anche con le dichiarazioni di Tito Boeri: il Presidente INPS ha parlato a Il Corriere della Sera, proponendo la sua ricetta per sistemare ilcantiere della previdenza.

Pensione anticipata,Poletti a Ballarò: lavorare su due fronti, Welfare e pensioni

Il Ministro del Lavoro ha ribadito un concetto piuttostonoto: occorre intervenire sia sul fronte del Welfare, per garantire chi perdeil lavoro di non restare solo, sia su quello della previdenza. In particolare l’esecutivopresenterà un piano “sulla povertà”. In tema pensionistico da Poletti non sonoarrivate chiusure rispetto alle posizioni espresse da Boeri anche se ilricalcolo contributivo va fatto con estrema attenzione in quanto alcunipensionati potrebbero uscirne estremamente penalizzati. Durante la trasmissionesono intervenute anche alcune esponenti del Comitato Opzione Donna, per cui è incorso la battaglia tesa alla presentazione della Class Action contro l’INPS, edaltre coinvolte nella vertenza relativa ai quota 96 scuola.

Pensione anticipata2015: la riforma pensioni e i soliti problemi ‘di soldi’

Qualunque saranno le mosse messe in campo nei prossimi mesidal governo Renzi, il problemaresterà essenzialmente sempre lo stesso: occorre ponderare le risorsenecessarie per apportare modifiche. Ne è convinta anche l’onorevole Gnecchi,strenua sostenitrice di diverse battaglie sul tema: in un’intervista a Il Sussidiario, la deputata del PD si èdetta favorevole ad abolire la riforma Fornero se non fosse per l’impossibilitàdi reperire, a breve, 80 miliardi per tornare alla situazione precedente.

Sullastessa lunghezza d’onda anche il ragionamento di ieri di Poletti: prima bisognaindividuare i casi su cui intervenire, poi quantificare. Insomma, come dice unvecchio detto della cultura popolare: “Senza soldi non si cantano messe”.