Dopo l'aggiornamento del 16 marzo, gli occhi puntati sulla riforma Pensioni e sulla pensione anticipata e Quota 100. In particolare, in questi giorni non si sta perdendo di vista il ddl flessibilità che la commissione Lavoro della Camera, presieduta da Cesare Damiano, ha ripreso in esame per permettere la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico, a partire dai 62 anni di età, ma anche sulla cumulabilità dei trattamenti pensionistici e si chiede perfino un aggiornamento delle convenzioni previdenziali per quanto riguarda gli italiani all'estero.

Intanto, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, pare si stia muovendo per incontrare i sindacati al fine di esaminare il tema dell'introduzione della flessibilità in uscita. Due piccoli passi in avanti dopo le varie ipotesi, poi confermate proprio dal Ministro del Lavoro, ma non è ancora dato sapere come il Governo Renzi voglia procedere concretamente per trovare una soluzione complessiva a tutto il sistema previdenziale italiano. Sul lavoro è intervenuta anche la Camusso dicendo che è molto preoccupata per la situazione nella pubblica amministrazione dove i lavoratori sarebbero in concorrenza fra loro in condizioni davvero difficili.

IPOTESI SU PENSIONE ANTICIPATA, PREPENSIONAMENTO E QUOTA 100

Fra le molte novità e proposte divulgate, quelle che hanno acquisito un maggiore accreditamento sono il prestito pensionistico, le uscite a partire da 62 anni e 35 di contributi con una decurtazione massima dell'8%, e la quota 100. Non è invece piaciuta la proposta di estendere l'opzione contributiva a tutti i lavoratori con calcolo interamente contributivo in quanto se venisse avanzata una simile proposta, molti lavoratori dovrebbero accettare un piccolo compenso per molti anni di vita dedicati al lavoro.

Sicuramente, da quanto si è capito, il Governo Renzi ha intenzione di intervenire a livello strutturale con la prossima legge di stabilità, mettendo mano anche ai vari problemi legati alla legge Fornero, ma per ora sono state avanzate solo tante parole e gli italiani sono sempre meno speranzosi che il Bel Paese possa davvero cambiare in meglio, viste anche le ultime vicissitudini ampiamente diffuse dai giornali di tutto il mondo, ma questa è un'altra storia.