Dopo lo slittamento al 3 marzo, la Riforma della scuola 2015 in riferimento alla tanto chiacchierata "Buona Scuola" del governo di Matteo Renzi è investita da una nuova battuta di arresto. Mancavano poche ore alla presentazione in Consiglio dei ministri dove nella mattina di martedì 3 marzo si sarebbe dovuto discutere sulla Riforma scolastica con l'attenzione rivolta soprattutto alla situazione dei professori precari e non solo, quando lo stesso premier Renzi ha annunciato il suo 'no' al decreto legge. Quali sono le motivazioni ma soprattutto cosa cambia dopo la rinuncia del Presidente del Consiglio in merito al dl sulla Riforma della Scuola 2015?

Riforma della Scuola 2015: le news su tempi e precari dopo la rinuncia di Matteo Renzi al dl

Con la sua rinuncia al dl sulla Riforma della scuola 2015 da parte di Renzi, a poche ore dalla discussione in Consiglio dei ministri, cosa cambia in merito ai professori precari da assumere? Prima di fornire una risposta, ecco quali sono state le motivazioni del premier in merito alla sua decisione. Matteo Renzi, nel fermare il dl sulla 'Buona Scuola', ha giustificato la sua scelta con la volontà di coinvolgere in maniera attiva maggioranza ed opposizione in tema di riforma scolastica. Con il suo atteggiamento, inoltre, il Presidente del Consiglio ha risposto indirettamente a quanti lo hanno accusato di assumere un atteggiamento fin troppo 'dittatoriale'.

Con il 'no' al dl sulla Riforma della scuola 2015 da parte di Renzi, il Miur e la stessa ministra Giannini si sono ritrovati di fronte ad un vero stravolgimento rispetto ai progetti finora annunciati e che riguardavano nello specifico le assunzioni dei professori precari ma anche altri aspetti da migliorare grazie ai soldi per la scuola previsti dalla legge di Stabilità del 2015.

Ma vediamo cosa cambia a partire dai tempi, vera incognita che coinvolgerà la Riforma della scuola. Con la battuta di arresto da parte di Renzi, il Miur dovrà rimandare i lavori in merito alle assunzioni dei 120 mila precari in programma da settembre. I tempi in tal senso non saranno più certi nonostante la richiesta al Parlamento dell'approvazione del ddl in tempi certi, provocando un vero e proprio caos e rischiando un grave slittamento oltre il mese inizialmente fissato per l'inizio delle assunzioni dei precari della scuola.

Ma non è tutto: il 'no' al dl ferma anche i progetti sui miglioramenti nelle scuole grazie ai soldi della legge di Stabilità così come il dibattito sulle detrazioni fiscali per le scuole paritarie. In attesa dei lavori parlamentari, vi invitiamo a cliccare sul tasto "Segui" in cima alla news per scoprire le novità sulla Riforma della Scuola 2015.