Il tema della riforma Scuola 2015 continua ad essere di stretta attualità. Le ultime notizie di questi giorni hanno visto la presa di posizione dei sindacati contro il governo Renzi: le rappresentanze dei lavoratori hanno annunciato la volontà di prepararsi ad azioni di protesta contro il piano di assunzioni dei precari presentato dall'esecutivo. Altro tema caldo è quello delle vacanze estive che, secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, potrebbero essere accorciate. Ad intervenire sul tema è il filosofo Maurizio Cacciari, ex sindaco di Venezia, filosofo ed opinionista: le sue parole, pronunciate ieri su La7 a "L'Aria che tira", sono di dura condanna contro il metodo lasciato intendere dall'esecutivo.

Riforma Scuola 2015, riduzione vacanze estive: le critiche di Cacciari

«E' trogloditico - ha detto il filosofo - mettere insieme secondo un'equazione lineare la quantità di lavoro che tu spendi all'interno di un ufficio qualsiasi con la tua produttività»: il riferimento è al ragionamento, in verità molto diffuso, secondo cui i professori sarebbero privilegiati a causa delle "lunghe" vacanze estive. «Manco Brunetta anni fa ragionava in questi termini» ha aggiunto Cacciari, ricordando la battaglia politica dell'ex ministro berlusconiano contro i "fannulloni" della Pubblica Amministrazione. Uno dei tanti mantra che Renzi pare aver ereditato dal "mondo berlusconiano".

Continua il dibattito sulla riforma scuola 2015, Renzi alla prova parlamentare: PD spaccato?

La presentazione del DDL Buona Scuola è un modo per perdere tempo: nel PD non c'è unità d'intenti sia sul piano assunzioni dei precari che sui poteri dei dirigenti scolastici. Il pressing dei sindacati, del resto, è forte: il 18 saranno tutti, uniti, in piazza per protestare contro l'iniziativa dell'esecutivo. Un'unità ritrovata, quella dei sindacati, su due grandi temi attualmente di attualità come la riforma della Scuola e quella delle pensioni.



Una bomba che rischia di esplodere nell'immediato se si pensa che nel programma annunciato da Palazzo Chigi, come denunciano le sigle sindacali, non è stato previsto nessun provvedimento per i lavoratori ATA e per migliaia di insegnanti precari. Sarà una primavera calda, il fronte che si oppone alle scelte del governo Renzi è eterogeneo ma sempre più crescente.