Cresce l'attesa per il consiglio dei ministri di domani (martedì 3 marzo) che dovrà varare il pacchetto di misure della riforma della scuola sui cui stanno lavorando da mesi direttamente il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Tra le misure più attese del pacchetto Buona Scuola quelle per le nuove assunzioni di 180.000 tra insegnanti precari, che dovrebbero prendere servizio già da settembre 2015, e docenti che saranno selezionati col nuovo concorso. Altri capitoli importanti sono quelli sulla formazione del personale Ata e sugli scatti di stipendio in base al merito.

Nessuna novità, nonostante le promesse del premier che avevamo rinviato la soluzione del problema nell'ambito della riforma della scuola, è prevista per le pensioni degli insegnanti della cosiddetta Quota 96, tra i più penalizzati della riforma pensioni Fornero. Intanto, sono ancora in dubbio, a causa dell'esiguità delle risorse economiche, le nuove detrazioni fiscali per i genitori che iscrivono i propri figli nelle scuole paritarie e i voucher scuola per gli incapienti.

Buona scuola, scontro nel Pd

Ma sulla riforma della scuola non tutti la pensano allo stesso modo nel Pd, che si spacca come sul Jobs act e la riforma pensioni 2015, in particolar modo sul sostegno alle scuole private per le quali ieri è arrivato anche l'appello sottoscritto da 44 parlamentari di diversi partiti della maggioranza che chiedono di trovare le coperture finanziarie per sostenere detrazioni fiscali sulle rette scolastiche per chi sceglie scuole le scuole private.

Pippo Civati, della minoranza del partito, invita invece l'esecutivo a "sostenere la scuola pubblica". L'ex sfidante di Renzi alla primarie ha spiegato, in un'intervista pubblicata ieri sul quotidiano La Repubblica, di difendere il "concetto di laicità" e pensa che, per quanto riguarda le scuole paritarie, "dopo le esperienze nelle regioni amministrate dalla destra che hanno abusato di questo strumento, di fatto - secondo Civati - è stato impoverito, se non annichilito, il diritto allo studio".

Di parere opposto l'ex ministro dell'Istruzione, università e ricerca Giuseppe Fioroni il quale sottolinea invece che "il meccanismo della detrazione fiscale, che è la nostra battaglia, è compatibile anche - ha spiegato il parlamentare dem al quotidiano diretto da Ezio Mauro - con la scarsezza di risorse di questi tempi". Secondo Fioroni, "se le scuole materne paritarie cattoliche e comunali chiudessero, oltre il 30% dei bimbi - ha detto l'ex ministro - non potrebbe avere la scuola materna".

Riforma scuola, i dubbi di Ncd

Sulla scuola, intanto, ha convocato oggi una conferenza stampa il ministro dell'Interno e leader del Nuovo centrodestra Angelino Alfano. "Il dinamismo che caratterizza l'attuale governo - ha affermato Paola Binetti, deputato del gruppo parlamentare di Area popolare - non può essere misurato solo dal numero dei decreti legge e meno ancora dal numero delle fiducie richieste al Parlamento". La Binetti non sembra per niente convinta dalla Buona Scuola targata Renzi e Giannini. "Serve uno scatto d'orgoglio che può venire solo dalla qualità delle riforme. La riforma della scuola - ha spiegato la parlamentare - deve essere una riforma di eccellenza", bisogna dare all'Italia "la spinta innovativa che le permetta - ha sottolineato Paola Binetti - di risalire passo dopo passo nelle classifiche che fin troppo spesso ci vedono collocati ai livelli più bassi".