La Buona Scuola. E' questo il nome dato alla Riforma dal Governo guidato dal Premier Matteo Renzi. Una Riforma che è stata annunciata nelle sue linee guida dall'Esecutivo in concomitanza con le manifestazioni di insegnanti e studenti in molte città italiane. Nella Riforma in effetti sono stati introdotti criteri di trasparenza ed anche bonus ed agevolazioni a partire dal premio del 5% per i docenti più meritevoli, quelli che si impegneranno di più, e passando per l'assegnazione di un voucher pari a 500 euro per l'aggiornamento professionale che include, tra l'altro, la possibilità di sostenere spese culturali e costi per la partecipazione a mostre ed eventi.

Inoltre, la Riforma della Scuola del Governo Renzi introduce pure il cosiddetto 'school bonus', ovverosia la possibilità di destinare il cinque per mille agli istituti scolastici. Secondo l'Anief, il Sindacato della scuola, 'La Buona Scuola' è però una riforma che non piace quasi a nessuno. Il Sindacato boccia con la Riforma le scelte che il Governo ha fatto in materia di assunzioni rilevando come l'unica buona notizia sia rappresentata secondo Marcello Pacifico, il Presidente dell'Anief, dal mantenimento degli scatti di anzianità. Di conseguenza, appare oramai inevitabile lo sciopero del prossimo 17 aprile del 2015 quando i precari della scuola, ben 140 mila secondo l'Associazione Nazionale Professionale, scenderanno in piazza.

Forti, tra l'altro, sono le critiche del Sindacato sulle modalità di assunzione fissate con La Buona Scuola.

'La scuola non è l'esercito', ha sottolineato il Presidente Pacifico aggiungendo che 'ogni insegnante è esperto di una sua specifica disciplina e non può essere utilizzato a caso'. E nel confermare lo sciopero dei supplenti il Sindacato, che lamenta un numero di immissioni in ruolo ben al di sotto di quanto 'promesso' negli ultimi sei mesi, sottolinea altresì come di questo passo l'unica via per far valere i diritti dei docenti precari sarà e continuerà ad essere quella del ricorso nelle aule dei Tribunali.