"Se il Governo vuole andare avanti da solo auguri, perché noi non staremo fermi": sono perentorie le ultime dichiarazioni pronunciate dal Carla Cantone. La sindacalista di Spi - Cgil sembra avere l'intenzione di prendere definitivamente in mano la situazione, dopo che l'esecutivo prosegue nel tergiversare sulla convocazione delle parti sociali, recentemente unitesi in una piattaforma unitaria. Nonostante le aperture del Ministro Poletti e le buone intenzioni fin qui annunciate, resta infatti la totale incertezza sulla effettiva data di avvio di un tavolo sulla questione previdenziale, così com'è stato chiesto più volte da tutte e tre le principale sigle sindacali italiane.

Per il momento le parti sociali sono riuscite ad interloquire con il neo Presidente dell'Inps Tito Boeri, il quale però ha ribadito che l'istituto di previdenza ha solo funzioni consultive ed esecutive, mentre l'ultima parola spetta effettivamente ai legislatori. Una risposta impeccabile dal punto di vista formale, ma che per molti potrebbe avere il sapore di un gioco al rimbalzo, con il rischio di allungare ancora i tempi per l'arrivo di una riforma.

Il Presidente dell'Inps Tito Boeri richiama al compromesso contributivo, ma i sindacati chiedono stop ad ulteriori penalizzazioni.

D'altra parte, sembra lontano anche l'accordo sulle possibili ipotesi di flessibilizzazione nell'accesso anticipato all'Inps: secondo i tecnici dell'istituto, sarà necessario trovare una sorta di compromesso tra le legittime esigenze dei lavoratori disagiati e le altrettante improrogabili richieste di tenuta di conti, pena la bocciatura dell'eventuale misura nella verifica di bilancio che avviene ogni anno a Bruxelles.

Anche l'idea di un contributo di solidarietà richiesto a chi possiede Pensioni retributive elevate appare distante dai desiderata dei sindacati, che negli scorsi giorni hanno lanciato l'allarme sulle ingenti perdite pesate sui pensionati a causa del blocco delle rivalutazioni.

Pensioni 2012 - 2015, Cgil lancia l'allarme: blocco adeguamento come tagliola da 10 miliardi di euro.

Se è vero che molti lavoratori disagiati e disoccupati in età avanzata agognano il tanto atteso traguardo pensionistico, bisogna però ammettere che la situazione resta complessa anche per chi ha la fortuna di essere già entrato nelle tutele dell'Inps.

Sempre secondo la Cgil, "una vera e propria tagliola si è abbattuta negli ultimi quattro anni su 5,5 milioni di pensionati, a cui sono stati sottratti 9,7 miliardi di euro": la cifra , divisa per ogni soggetto coinvolto, pesa a livello pro capite per quasi 1.800 euro. Si tratta degli effetti del blocco riguardante l'adeguamento all'inflazione della mensilità Inps in base alle statistiche prodotte dall'Istat, una misura partita nell'ormai lontano 2012 e che nel prossimo futuro rischia di provocare ancora più disagio. Questo perché la Bce ha deciso di avviare una politica espansiva, con l'obiettivo di riportare l'inflazione sopra alla soglia del 2%. Lo scenario provocherebbe una nuova svalutazione delle pensioni in termini di reddito reale, con un conseguente impatto negativo sui redditi dei pensionati.

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