Il lavoro domestico e l'assunzione di colf e badanti è uno dei problemi più ricorrenti nella vita di moltissime famiglie italiane. Il bisogno di avere più stipendi per andare avanti, l'impossibilità a gestire l'anziano genitore non più autonomo, e la volontà del nonno di non abbandonare la propria casa per andare a soggiornare in un istituto per il ricovero degli anziani, fa si che sempre più famiglie decidano di assumere una persona a tempo pieno che assista l'anziano nelle normali necessità di vita quotidiane.

Cosa dice la legge

Ormai la legge ha equiparato il lavoro della badante a qualsiasi altro lavoro.

Oggi non mettere in regola una badante porta a conseguenze pecuniarie, civili e penali. Le multe sono salatissime e vanno da 500 euro se non si comunica l'assunzione a 3.000 euro se non si pagano i relativi contributi. Se la badante è extracomunitaria e non è in regola con il permesso di soggiorno la multa sale a 5.000 euro e si rischia una condanna da 6 mesi a 3 anni di reclusione. Tutto ciò comporta che oggi è meglio regolarizzare la posizione della domestica tanto più che non è più difficile come una volta. Prima di tutto occorre mettersi d'accordo sul compenso. Il lavoratore dovrà portare il suo documento di identità ed il codice fiscale. In caso di lavoratore minorenne, lo stesso deve esibire anche una autorizzazione scritta di chi esercita la patria potestà se il lavoro è a ore, se invece è convivente è necessaria l'autorizzazione vidimata anche dal Sindaco del paese di residenza.

Cosa prevede il contratto

Per tutti i minorenni comunque ci vuole il certificato di idoneità al lavoro rilasciato dalla Asl e che di norma è a spese del datore di lavoro. Per gli extracomunitari il permesso di soggiorno. Il contratto deve contenere categoria, orario, vitto e alloggio, retribuzione, giorno di riposo e ferie e ci deve essere l'indicazione del CCNL di categoria a cui si fa riferimento e per essere più sicuri anche il riferimento alla Legge 339 del 58 per la tutela del lavoratore domestico.

Le parti possono variare le condizioni economiche e normative purché risultino più favorevoli al lavoratore.

Il datore di lavoro deve obbligatoriamente comunicare l'assunzione all'Inps, entro 24 dell'inizio del rapporto di lavoro (incluso il periodo di prova). Comunicando l'assunzione all'Inps, il datore di lavoro adempie a tutti gli obblighi verso gli uffici competenti.

La comunicazione ha infatti efficacia anche verso il Ministero del lavoro, l'Inail e la Prefettura. Sarà a cura dell' Inps calcolare i contributi da far pagare al datore di lavoro e far arrivare al datore i bollettini postali per i versamenti.

La comunicazione di assunzione può essere fatta tramite Caf o da soli munendosi di codice pin per i servizi telematici rilasciato dall'Inps e quindi scegliere la via telefonica tramite contact center o on line direttamente dal sito dell'Istituto. Per i lavoratori che andranno a convivere con il datore di lavoro, quest'ultimo è tenuto a inviare al Comune di residenza una comunicazione di ospitalità dove dovrà indicare le generalità complete della persona che si appresta ad ospitare per lavoro.

Per i datori di lavoro che vogliono assumere un badante solo occasionalmente non c'è nessuna comunicazione da effettuare perché in questo caso il pagamento del lavoratore avviene contestualmente al rilascio dei voucher che contengono la retribuzione e i contributi sia per l'Inps che per l'Inail.