In base alle ultime dichiarazioni del ministro Stefania Giannini, un decreto di riforma Scuola non sarebbe necessario per avviare le 100mila assunzioni promesse dal primo settembre 2015. I tempi però sono stretti e sono tante le perplessità del personale della scuola inserito nelle GaE e facente parte dei vincitori del concorso 2012, oltre alle posizioni dei sindacati: 'Sono fiduciosa', ha affermato il ministro durante uno degli interventi a Radio Capital nella giornata di oggi 23 aprile 2015, come anche si legge su Orizzonte Scuola che per primo ha riportato la notizia.

Di seguito i dettagli dell'intervento del ministro Giannini e l'invito ai docenti a una lettura attenta del ddl promosso dal Governo e contro il quale sono state avviate le giornate di sciopero di domani 24 aprile e del prossimo 5 maggio.

Assunzioni dal 1 settembre possibile senza decreto

Giannini ha invitato tutti i docenti che hanno espresso la volontà di partecipare allo sciopero generale proclamato per la giornata del 5 maggio a leggere il ddl scuola, in cui, in base alle sue osservazioni, non vi sarebbe la figura del dirigente scolastico 'sceriffo' o 'dittatore', come è stato più volte descritto, ma anzi la riforma propone un nuovo modello di preside, un 'leader educativo'. Giannini non ha inoltre mancato di spendere due parole anche in materia di ridimensionamento del tempo pieno nella scuola primaria, negando la proposta di modifica del monte ore prestabilito, ma avviando un processo di rimodulazione del tempo scuola con il fine di ottenere una maggiore autonomia scolastica. Nessuna parola spesa verso la possibilità dei DS di scegliere i propri collaboratori e i docenti scorrendo le graduatorie di un albo nazionale creato ad hoc, e ancora nessuna parola verso le sorti dei docenti non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento o dei neolaureati che vorrebbero intraprendere la carriera dell'insegnante. Per tutte queste ragioni, il ministro dell'Istruzione ha dichiarato che per la ristretta tempistica di applicazione del piano straordinario di assunzioni dal primo settembre 2015, non vi bisogno, e non sarà necessario, (in caso di difficoltà) di avere un decreto per procedere verso le immissioni in ruolo dei 100.701 docenti aventi diritto.



Il ministro si è dichiarato fiducioso nella possibilità di soddisfare le esigenze di riforma nella scuola e in materia di stabilizzazione dei precari, considerando il piano di assunzioni come un impegno preso e da rispettare in qualsiasi modo. Si attende dunque di conoscere la risposta del Governo e del premier che ancora spende parole e tempo con annunci mediatici: in primis dichiarando che lo sciopero del 5 maggio verso un Governo che assume gli fa ridere; o la proposta di invio di una lettera informativa sul ddl ai docenti che hanno aderito allo sciopero. È un fatto incontestabile che la scelta di partecipare a uno sciopero contro un decreto di riforma che limita il ruolo dell'insegnante e che aumenta quello del Ds, per riassumerla in questo modo, mette in serie difficoltà ogni ordine e grado del personale docente, e non di certo una lettera del premier potrebbe far cambiare idea i precari coinvolti nella riforma. Perplessità maggiormente confermate dalle ultime dichiarazioni del Pd in materia di requisiti per il concorso a cattedra 2015, al quale potranno partecipare solo i docenti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio.