"Non occorrerà lo strumento del decreto legge per l'assunzione degli oltre 100 mila docenti precari prevista dal Governo Renzi con il disegno di legge sulla Buona Scuola. Sono fiduciosa". Sono le parole del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, riportate dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, 24 aprile 2015. La promessa del ministro è subordinata alla circostanza che la riforma della scuola varata dall'Esecutivo di Renzi sia approvata per tempo dal Parlamento ed i docenti precari appartenenti alle Graduatorie ad esaurimento (Gae) siano assunti entro il prossimo 1° settembre, in tempo per l'inizio dell'anno scolastico 2015/2016.

Il ministro dell'Istruzione, Giannini contro lo sciopero della scuola del 5 maggio 2015

Il ministro si scaglia contro lo sciopero indetto unitariamente da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals contro il disegno di legge sulla Buona scuola attualmente all'esame della Commissione cultura della Camera dei Deputati: "Invito tutti i docenti che abbiano manifestato le proprie perplessità sul disegno di legge a leggere con attenzione i primi articoli del disegno di legge prima di aderire allo sciopero del prossimo 5 maggio - afferma il ministro - Nel provvedimento, infatti, è incluso un progetto educativo con suggerimenti abbandonati da tanti anni".

Disegno di legge di riforma della scuola, a che punto è il provvedimento all'esame del Parlamento?

Nel frattempo continua il lavoro della Commissione cultura della Camera dei Deputati sul disegno di legge sulla scuola presentato dal Governo Renzi.

Oggi è l'ultimo giorno per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari, mentre da lunedì 27 aprile inizierà la fase dell'esame del testo.

Lo stesso Partito democratico è al lavoro per presentare i propri emendamenti all'impianto della riforma. Particolarmente attiva è Forza Italia che ha presentato 236 proposte di modifica non ostruzionistiche, ma con l'obiettivo di cambiare il disegno di legge profondamente, in quanto, secondo il capogruppo di Forza Italia al Parlamento, Renato Brunetta, "il testo, al momento, ha poche luci e molte ombre".