Come potrebbe cambiare l'Inps? La domanda è tutt'altro che scontata e tocca direttamente o indirettamente la vita di milioni di persone. Gli italiani sperano in un rinnovamento che possa condurre ad un sostegno efficace non solo nella fase di vecchiaia, ma anche all'insorgere di difficoltà lavorative. Purtroppo nel 2011 l'esecutivo allora in carica decise di stabilizzare le criticità dei conti pubblici andando ad attingere in modo deciso sul sistema previdenziale, con il conseguente irrigidimento dei requisiti di pensionamento (sia anagrafici che contributivi).

Una politica che se è stata lungimirante dal punto di vista del risanamento, non può dirsi altrettanto per la tenuta sociale e la gestione del welfare. Il neo Presidente Inps Tito Boeri sta ora lavorando a diverse soluzioni di modifica che potrebbero cercare di rimediare almeno parzialmente alla situazione, seppure egli stesso ricorda che le sue ipotesi restano semplici proposte, perché la loro realizzazione finale resta sempre nelle mani della politica.

Riforma Inps, parte l'operazione trasparenza: a maggio arriva la busta arancione

Nell'ottica di informare e consapevolizzare i contribuenti, la prima operazione messa in atto dall'Inps con la Presidenza Boeri è stata quella della busta arancione: si tratta di far conoscere la propria posizione previdenziale a milioni di contribuenti, offrendo delle proiezioni e stime su quale sarà l'importo della futura pensione.

Nella pratica ogni cittadino (tramite un apposito Pin) potrà effettuare diverse simulazioni, sulla base ad esempio di parametri come la futura carriera o la continuità lavorativa. Rispetto al passato siamo di fronte ad un importante cambio di paradigma, perché essendo consapevole di quanto sarà l'importo del futuro assegno il lavoratore potrà prendere per tempo decisioni significative.

Si pensi ad esempio all'adesione ad un fondo pensione di secondo pilastro o alle pratiche per calcolare a quanto ammonterebbe l'assegno in caso di prepensionamento.

Pensione anticipata e reddito di sostegno: le prossime misure in preparazione all'Inps

Ma il tema della trasparenza non è l'unico su cui si dovranno confrontare i contribuenti che hanno aperto una posizione presso l'istituto di previdenza pubblica.

I tecnici dell'Inps starebbero infatti lavorando a delle proposte di flessibilizzazione del sistema di welfare, che saranno consegnate all'esecutivo e al Ministro del lavoro entro il prossimo mese di giugno. Allo studio vi sarebbe l'istituzione di un reddito di sostegno per i disoccupati over 55enni, mentre per chi ha già superato i 60 anni di età potrebbero aprirsi le porte della pensione anticipata, seppure probabilmente legate ad un ricalcolo contributivo o ad un altro meccanismo penalizzante rispetto ai requisiti ordinari. Per conoscere i dettagli bisognerà però attendere i prossimi mesi, quando i calcoli e gli studi di fattibilità si concretizzeranno in delle proposte scritte.

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