Si è aperta un'altra importante settimana per quel che riguarda il dibattito sulla riforma della previdenza. Guardando a pensioni lavoratori precoci e opzione donna non si può non sottolineare come il vento sia profondamente mutato: sempre più soggetti politici intervengono nel dibattimento con proposte e nuovi programmi di intervento con ciò dando il là alla creazione di un clima che potremmo definire 'dell'interventismo' che ha finalmente coinvolto anche i sindacati, per troppo tempo ai margini della discussione. La battaglia previdenziale si combatte sia nell'Aula di Palazzo Chigi, dove prosegue il dibattimento sul super ddl presentato a fianco del ddl Damiano, sia all'esterno, nelle piazze, dove i vari Salvini e Grillo continuano a lanciare proposte rivolte al governo Renzi.

Se per i precoci potrebbe presto arrivare l'approvazione del ddl contenente la Quota 41, sul caso di opzione donna non si può invece non evidenziare il ruolo svolto dai comitati regionali dell'Inps che continuano ad approvare ODG in favore della via battuta più volte in questi mesi dal Comitato di categoria. L'ultimo importante atto in questo senso è quello approvato dal Comitato della Regione Piemonte.

Ultime news pensioni lavoratori precoci e Opzione Donna: comitati regionali INPS continuano ad approvare ODG, Quota 41 snodo fondamentale

Pensioni lavoratori precoci e opzione donna sono due tra le vicende previdenziali che più di ogni altra hanno colpito l'attenzione dell'opinione pubblica sia per quel che riguarda il trattamento riservato loro dal governo Renzi sia per quel che concerne la mancanza di misure specificamente adottate in vista di una possibile soluzione. Partendo dall'opzione donna, se da un lato cresce l'attesa per sapere quando si terrà l'udienza dinnanzi al Tribunale Regionale Amministrativo con sede nel Lazio dall'altro prosegue (almeno sulla carta) il lavoro condotto dall'Esecutivo Renzi, con il ministro Poletti ad aver ribadito che l'INPS sta già esaminando tutti gli incartamenti inviati con annessa richiesta di accesso all'istituto. Un aiuto sempre più concreto nel far emergere la vicenda agli occhi della divisione nazionale dell'ente pensionistico giunge dalle sedi regionali, che continuano ad approvare ODG sull'opzione donna. L'ultimo aggiornamento in questo senso viene dal caso del Piemonte, dove varie realtà locali hanno presentato più di una richiesta per sollecitare un intervento dell'ente guidato dal presidente Boeri. In considerazione delle tante richieste di intervento giunte, il comitato regionale dell'istituto ha dunque prodotto un atto formale chiedendo 'al Presidente dell'Istituto e del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza un fermo interessamento al fine di prorogare il termine dei requisiti al 31/12/2015'. L'impressione è che ci si trovi dinnanzi ad un puzzle dove ogni pezzo sta andando al posto giusto.



Spostandoci dall'opzione donna al caso pensioni lavoratori precoci la battaglia più importante si sta invece tenendo in Parlamento, con il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano che si batte ogni giorno per l'approvazione della cosiddetta Quota 41. Una categoria che ha iniziato ad avviare il proprio iter lavorativo molto presto merita tutele specifiche che devono necessariamente sganciare il diritto al pensionamento dalla mera maturazione di un requisito anagrafico. E' vero che ci sono lavori e lavori ma è anche vero che ci sono lavoratori e lavoratori: il presidente Damiano ne è convinto e continua a difendere questo principio. Si fa sempre più largo infine la possibilità che venga concessa a lavoratori precoci e non una sorta di reddito minimo che nelle intenzioni di Boeri andrebbe configurato come una pensione sociale, ipotesi che Damiano rigetta per via del fatto che si configurerebbe una sovrapposizione tra due aree che devono rimane distinte, assistenza e previdenza. La 'borsa sociale' dovrebbe comunque aggirarsi sui 600 euro ed essere erogata solo per chi abbia superato i 55 anni.