Sembra essersi aperta una vera e propria sfida tra Tito Boeri, neopresidente dell'Inps, e il governo Renzi sulla questione della riforma pensioni 2015: il tema del confronto riguarda soprattutto la proposta del neopresidente bocconiano riguardo alla possibilità di un ricalcolo degli assegni in liquidazione con passaggio al sistema esclusivamente contributivo. Si tratta, in poche parole, di un taglio delle Pensioni e, sulla questione, è intervenuto negli ultimi giorni lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rassicurando che le pensioni già in essere non saranno e non potranno essere toccate.

Tito Boeri, però, lancia una particolare forma di trasparenza: da maggio partirà in via sperimentale un meccanismo di simulazione sulla pensione futura per tutti i lavoratori in possesso di almeno 5 anni di contributi versati all'ente previdenziale.

Tito Boeri e governo Renzi: scontro sulla riforma pensioni 2015, news 20-04

Il tema della riforma pensioni 2015 è molto sentito all'interno del governo Renzi dove le anime e le idee sono molte e spesso in contraddizione. Su un punto, però, sembra essersi compattato anche il fronte interno del PD: le proposte di Tito Boeri sono da valutare, ma resta il presidente di un ente previdenziale, le decisioni - ha sottolineato Giuliano Poletti durante una question time alla Camera - vanno prese in Parlamento e in sede politica.

A rincarare la dose è anche Maria Elena Boschi, alla quale non piace la continua presenza di Boeri in televisione, un protagonismo che su temi tanto caldi sarebbe fuori posto. Eppure, lo stesso Tito Boeri piaceva molto a Matteo Renzi e l'idea di mettere un bocconiano a capo dell'Inps era una specifica scelta politico-economica: il premier, infatti, non prende posizione e lascia che allo scontro partecipino altri rappresentanti del governo.

La strategia della trasparenza di Tito Boeri: news sulla riforma pensioni 2015 del governo Renzi

Una novità per quanto riguarda il sistema previdenziale italiano riguarda l'istituzione, a partire da maggio, di un simulatore per il calcolo del proprio assegno futuro. È chiaro che non si tratta di una proposta di riforma pensioni, ma soltanto di un'operazione trasparenza che potrebbe piacere anche al governo Renzi.

L'inizio sarà sperimentale e riguarderà circa 5 milioni di iscritti all'ente: il meccanismo prevede, per coloro che hanno versato almeno 5 anni di contributi, il calcolo dell'importo della pensione a partire da una serie di variabili, l'età d'uscita dal mondo del lavoro, gli anni di contribuzione, i redditi percepiti e gli aggiustamenti sulla speranza di vita. Secondo Tito Boeri, si tratta di responsabilizzare i lavoratori sul proprio futuro previdenziale, perché sarebbe finita l'epoca delle pensioni facili e, dunque, si avverte sempre di più la necessità di affiancare un secondo pilastro, ovviamente privato, per la costruzione del proprio futuro previdenziale. A partire dal 2016, la platea di coloro che potranno usufruire di questo simulatore dovrebbe salire a 18 milioni di iscritti.

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