I sindacati, tutti, sono sul piede di guerra contro la riforma Scuola 2015 del Governo Renzi. Nonostante le continue rassicurazioni da parte dell'esecutivo sul fatto che non siano a rischio le assunzioni degli insegnanti precari già il prossimo settembre previste nel ddl Buona Scuola, i docenti e il personale Ata sono pronti per lo sciopero indetto per il prossimo 5 maggio dalle organizzazioni sindacali del settore scuola facenti riferimento alla Cgil, alla Cisl e alla Uil che chiedono un decreto legge ad hoc sulle assunzioni dei precari della scuola e minacciano nuove forme di mobilitazione più decise, come lo Sciopero Generale già proclamato lo scorso dicembre contro il Jobs act e per la riforma pensioni.

Ddl Buona Scuola e assunzioni insegnanti, Renzi a Mantova: sciopero paradossale e incomprensibile

E sullo sciopero dei lavoratori della scuola e sulle nuove "minacce" dei sindacati interviene oggi direttamente il presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi che sulla riforma della scuola ci sta mettendo la faccia ritenendola prioritaria per il futuro del Paese. "Mi sembra paradossale - ha detto il premier oggi nel corso di un'iniziativa elettorale a Mantova trasmessa in streaming da YoudemTv - che si faccia sciopero. Si fa sciopero - ha aggiunto Renzi mettendo benzina sul fuoco delle polemiche - per un motivo che per me resta incomprensibile".

Riforma scuola, Ncd di Alfano: sindacati freno per lo sviluppo del Paese

A difendere il ddl Buona Scuola, dopo le "opportune" modifiche prime del varo da parte del Cdm, anche il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. "Con lo sciopero indetto per il prossimo 5 maggio contro il ddl di riforma della scuola - ha detto Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Ncd - il sindacato dimostra di essere il freno che da sempre blocca la crescita del Paese".

"Ferma restando la legittimità di ogni protesta - ha aggiunto la parlamentare - quella dei sindacati sembra una presa di posizione preconcetta", ha sottolineato la Castaldini sottolineando che il testo del governo prevede "l'assunzione di 100.000 insegnanti precari", ma anche "più meritocrazia" e "più investimenti" oltre ad introdurre "finalmente la parità scolastica a vantaggio di tante famiglie".