Renzi si mostra più flessibile su alcune questioni intricate della riforma della Buona Scuola, ma ai sindacati non basta: rimane lo sciopero proclamato per il prossimo 5 maggio. Il Presidente del Consiglio, si legge nelle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, 22 aprile 2015, si è reso disponibile ad una revisione del potere eccessivo dei presidi e sulla scelta dei precari della Scuola da assumere, ma la Gilda, una delle sigle promotrici dello sciopero del 5 maggio avverte: "Renzi si ostina a non ascoltare quella che è la vera scuola, scesa in piazza sabato scorso (manifestazione a Roma del 19 aprile, giorno in cui è stato proclamato lo sciopero del 5 maggio).

Gli insegnanti gli rimanderanno le lettere in arrivo da Palazzo Chigi che spiegano la riforma della scuola".

Sindacati e docenti contro la Buona Scuola di Renzi: rimane lo sciopero del 5 maggio

Della stessa idea è l'Anief per il quale è necessaria la riscrittura della riforma della scuola: "Finché non si modificherà il testo del disegno di legge, gli insegnanti avranno sempre la stessa idea negativa del documento". Le posizioni sono, dunque, inalterate alla vigilia del flash mog di domani, 23 aprile 2015, organizzato in tante città italiane contro la Buona scuola di Renzi.

Nel frattempo,tornando ai lavori della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, nel pomeriggio di ieri è stata decisa la riapertura dei tempi necessari alla discussione degli emendamenti al testo del disegno di legge.

Attualmente sono arrivati circa duemila proposte di modifica presentati dai diversi partiti dell'opposizione, ma anche dallo stesso Partito democratico.

Ma secondo il Movimento 5 Stelle, l'apertura dei tempi per la discussione degli emendamenti è una falsa apertura: "Il fatto che la maggioranza abbia legato il provvedimento della riforma della scuola al Documento di economia e finanze (Def) è una ghigliottina - hanno spiegato i grillini - rispetto alla necessità di finanziare con altre risorse le questione del personale Ata, dell'ampliamento della platea dei docenti da assumere o dell'edilizia scolastica".

Infatti, concludono i parlamentari del M5S, dalle informazioni raccolte, la Commissione Bilancio ha dichiarato inammissibili gli emendamenti che comporteranno ulteriori spese rispetto a quelle già previste dal provvedimento della Buona scuola contenuto nel disegno di legge.