Questo inizio anno è stato segnato nel comparto Scuola da una serie di proteste dovute alla mancata condivisione nelle riforme Buona Scuola di alcune richieste dei lavoratori e dei precari: dopo un passato di tanti tagli è notevolmente aumentato lo stato di agitazione del personale della scuola che ha deciso di dire basta, scioperando contro delle novità peraltro ritenute assurde.

Il 5 maggio è stato per questo indetto uno Sciopero Generale della scuola che continuerà fino agli scrutini se non si avranno i risultati sperati, il personale che sicuramente aderirà si trova spesso dubbioso, circa il comportamento da tenere per chi deciderà di aderire allo sciopero e le decurtazioni che verranno operate ai dipendenti in sciopero.

Il lavoratore che aderisce allo sciopero non è obbligato a dare alcuna comunicazione, basterà non presentarsi al lavoro, la regola vige tanto per il lavoratore con turno antimeridiano che per quello che deve coprire turni pomeridiani o serali. Lo sciopero riguarda tutte le attività programmate per la giornata.

Coloro che aderiranno allo sciopero non beneficeranno di alcuna retribuzione per la giornata ma non ci sarà interruzione di contratto ed il giorno di sciopero è valevole ai fini giuridici come servizio (non si effettua la prestazione lavorativa).

L'art. 2 comma 3 del precedente contratto scuola del CCNL/1995 dava ai dirigenti scolastici la possibilità di richiedere la presenza a scuola dalle ore 8.00 di tutto il personale Docente e ATA non scioperante purché in servizio quel giorno.

La nuova normativa non prevede in alcun modo simile modalità, non è prevista la possibilità offerta ai dirigenti scolastici di chiedere al personale scolastico di essere in servizio alle ore 8.00, per sostituire i colleghi che scioperano.

Per quanto riguarda le decurtazioni, ecco per ciascun profilo quanto si perderà assentandosi nella giornata del 5 maggio, lo schema di seguito specifica la media giornaliera di quanto percepisce un lavoratore della scuola in una giornata:

  • docenti primaria e infanzia € 64,41
  • docenti scuole medie di I° grado € 70,13
  • docenti scuole medie II° grado € 72,52
  • ITP € 65,33
  • personale Ata € 56,02

Le intenzioni dei dipendenti della scuola sono chiare e non si fermeranno finché non si otterrà dal governo l'abbandono di posizioni da "austerity"; lo sciopero nel giorno del 5 maggio non è stato scelto a caso, ma per creare disagi la protesta coincide con la data della prima prova Invalsi dell'anno nelle scuole primarie, che comporterà anche un'enorme perdita di lavoro per i ricercatori e i professori impegnati da mesi per preparare le prove.

Le prove Invalsi non possono essere rinviate e richiedono delle misure preventive e d'urgenza che il Miur non ha ancora messo in atto; Renzi si è limitato a dire ai professori «Non scioperate», ma la scuola da anni è diventata (con la sanità e la sicurezza), il fondo a cui attingere indiscriminatamente e recuperare soldi subendo da anni tagli spropositati.

Per il 2015/2016 per di più niente assunzioni e nuovi tagli per il personale Ata, mentre per i docenti il piano di immissioni della Buona Scuola tra l'altro prevede l'eliminazione delle graduatorie sia Ata che docenti e introduce la chiamata diretta del dirigente scolastico e per l'incarico di ruolo e per la mobilità. Una serie di misure che seppelliscono i diritti dei lavoratori e dei precari.