La Scuola dice no alla riforma del governo Renzi e prepara uno sciopero generale di tutto il personale scolastico per il prossimo 5 maggio: si tratterà di una manifestazione 'storica' visto che dal 2008 tutti i sindacati non scendevano in piazza uniti per protestare contro le istituzioni. Intanto, un'altra importante notizia, riportata stamane dal quotidiano 'Repubblica', potrebbe creare un ulteriore 'terremoto' nei programmi de 'La Buona Scuola' renziana: infatti, i giudici del Consiglio di Stato, attraverso una sentenza emessa alcuni giorni fa, hanno stabilito l'illegittimità dell'esclusione dei diplomati magistrali (con titolo ottenuto prima del 2001/2002) dalle graduatorie provinciali ad esaurimento.

Si tratta di una sentenza che potrebbe cambiare completamente gli scenari per quanto riguarda il piano di assunzione di 100.701 insegnanti, previsto per settembre 2015.

Scuola e governo Renzi: salta il piano di immissioni in ruolo? 

Secondo i sindacati, infatti, la suddetta sentenza costringerà il Miur a riaprire le liste dei supplenti per dar modo a tutti quei precari con diploma magistrale (circa 55.000) di potersi anche loro inserire nelle graduatorie da dove verranno reclutati i nuovi assunti.

Si tratterebbe di un colpo durissimo ai programmi del governo. Per il momento, dal Ministero dell'Istruzione non è arrivata alcuna risposta forse perchè si pensa che la sentenza possa essere applicata solamente a quei pochi docenti che hanno provveduto ad inoltrare ricorso.

L'opinione dei sindacati, invece, è completamente diversa perchè si ritiene che quanto deciso dai giudici del Consiglio di Stato debba essere esteso a tutti i 55mila precari interessati. Se così fosse, il piano ambizioso del governo Renzi di chiudere definitivamente le graduatorie ad esaurimento e di abolire il precariato, diventerebbe un'utopia. 

A questo punto non sono da escludere clamorosi colpi di scena, perchè già si sta parlando di piano di assunzioni a rischio.

Domenico Pantaleo della Flc Cgil parla di piano di immissioni a ruolo del governo Renzi come qualcosa che, giorno dopo giorno, appare sempre meno credibile. Poi dobbiamo aggiungerci - ha affermato il leader sindacale - l'impossibilità di prorogare i contratti a termine oltre i 36 mesi. Si tratta di un palese tentativo di aggirare ciò che è stato sentenziato dalla Corte di Giustizia europea'.