Dopo le polemiche di qualche settimana fa con i sindacati della Scuola, il ministro delle Riforme Istituzionali, Maria Elena Boschi è tornata sull'argomento, sollecitata dal giornalista Fabrizio Forquet del quotidiano 'IlSole24Ore' che ha pubblicato sul numero odierno una lunga intervista al numero uno della Pubblica Amministrazione.

'Buona Scuola molto positiva: più soldi e assunzioni'

L'Onorevole Boschi ha premesso che non ha intenzione di entrare nuovamente in polemica con il mondo della scuola, ritenendo che il governo abbia presentato una riforma molto positiva, a cominciare dalle assunzioni. Se da una parte si andrà a soddisfare la domanda degli insegnanti, dall'altra l'obiettivo è quello di garantire continuità didattica agli studenti. L'esponente del Partito Democratico ha sottolineato, però, quello che ritiene essere uno dei punti più importanti della riforma di Matteo Renzi, ovvero l'investimento di tre miliardi sulla scuola. Altri punti a favore della Buona Scuola sono rappresentati dal merito, dall'autonomia e dal rafforzamento dell'alternanza scuola-lavoro e dell'offerta formativa. 

Maria Elena Boschi: 'Fiducia al Senato è l'estrema ratio'

'IlSole24ore' ha chiesto al ministro se sarà inevitabile porre la fiducia al governo in Senato, dato che la minoranza 'dissidente' del Partito Democratico sembra intenzionata a dare battaglia. L'onorevole Boschi ha risposto che la fiducia rappresenterà 'l'estrema ratio' e che è ancora troppo presto per parlarne. L'auspicio è quello che si possano fare tutti i necessari approfondimenti in maniera rapida in modo da riuscire a fare in tempo per le 100.000 assunzioni, già dal prossimo mese di settembre. Il ministro Boschi ha sottolineato, comunque, che il dialogo resta aperto e il governo è pronto a fare anche alcune modifiche, ma non possiamo svuotare la riforma, né tanto meno fermarla.   
Dunque, l'impressione che si ricava dalle ultime dichiarazioni del ministro Boschi è quella di un governo che non teme in Senato la 'pericolosa ingerenza' della minoranza PD, nè le rimostranze sindacali e le proteste dei docenti: un governo, insomma, più che mai deciso ad andare fino in fondo, secondo quella che è la filosofia renziana che abbiamo imparato a conoscere molto bene in questi ultimi mesi.