Renzi aveva promesso che entro il fine settimana si sarebbero chiuse le discussioni nella VII Commissione Cultura per gli emendamenti al ddl di riforma scuola 2015, con la disciplina anche il prossimo concorso Scuola 2015, e così effettivamente è stato. La maggioranza si dice soddisfatta del lavoro svolto, mentre l'opposizione attacca dal momento che il testo approvato sarebbe anche peggiore del testo iniziale. Le polemiche riguardano soprattutto lo sciopero del 5 maggio: se una partecipazione all'80% e 500mila persone in piazza non riescono a incidere sulle decisioni governative, qual è lo spazio rimasto per il dibattito democratico?

Cosa prevede il testo di riforma scuola 2015 di Renzi, news 10-05

I nodi critici fondamentali del ddl di riforma scuola Renzi per il 2015 non sono stati praticamente toccati, se non attraverso piccoli aggiustamenti che però non cambiano l'impianto generale. Una delle criticità maggiori era stata riscontrata sul ruolo dei dirigenti scolastici, già ribattezzati presidi-padroni, sulla questione delle modalità di assunzione: in poche parole, al DS resta la facoltà di scegliere i "propri" docenti, quello che cambia è la possibilità da parte degli insegnanti di presentare una propria autocandidatura. Il dirigente avrà anche altri poteri, soprattutto nella misura in cui avrà la possibilità di "decidere" della carriera dei docenti, destinandoli anche a classi di concorso affini.

Resta invariata anche la trasformazione dell'amministrazione della scuola: gli insegnanti saranno soggetti alla mobilità all'interno delle reti di scuole che ricopriranno un ambito territoriale piuttosto vasto e resta dunque la possibilità di avere un orario frammentato in più scuole e in più attività. Ma le polemiche riguardano anche la disciplina per il nuovo concorso scuola 2015.

Riforma e concorso scuola 2015, gli emendamenti sul TFA: news aggiornate al 10-05

Dal punto di vista del piano assunzioni, altro elemento decisivo all'interno del ddl di riforma scuola 2015 di Renzi, alcuni cambiamenti vi sono stati: si è aperto infatti uno spazio per gli idonei al concorso scuola 2012 che dovrebbero essere immessi in ruolo a partire dall'anno scolastico 2016-2017.

Nulla di fatto, invece, per gli abilitati tramite TFA: l'on. Centemero di FI, che si è battuta per il riconoscimento del titolo abilitante, si ritiene soddisfatta degli emendamenti approvati a favore del TFA, dal momento che il concorso scuola 2015 sarà esclusivamente per coloro in possesso di abilitazione. La situazione, dunque, sembra essersi delineata: i semplici laureati dovranno attendere l'istituzione di un nuovo corso abilitante, gli abilitati SFP, TFA e PAS parteciperanno al prossimo concorso per titoli ed esami che dovrà essere bandito entro il 1 ottobre 2015 e per il quale i posti assegnati saranno 60mila. La domanda che ci si pone è la seguente: se il concorso sarà soltanto per abilitati, perché non inserirli nel piano assunzioni, spalmando le immissioni in un numero maggiore di anni?

La calendarizzazione parlamentare prevede la discussione del ddl di riforma scuola 2015 alla Camera a partire dal 19 maggio. La strada che potrebbe prendere Renzi, data la complessità della vicenda e la sempre imminente spaccatura del PD, è quella della fiducia, in maniera tale da serrare nuovamente i ranghi.

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