Il tentativo, quello estremo, è quello di fermare il ddl Buona Scuola in Senato: ci stanno provando i sindacati con il blocco scrutini annunciato dai Cobas, ci stanno provando i docenti con il boicottaggio dei voti al Partito Democratico per le prossime elezioni regionali, ci stanno provando anche le forze politiche dell'opposizione che cercano di porre un ostacolo all'approvazione del testo di legge in Senato. A questo proposito, la deputata del Movimento Cinque Stelle, Onorevole Silvia Chimienti, ha colto l'occasione per attaccare nuovamente il governo, colpevole di condurre la scuola alla sua 'fase terminale, dopo una lenta agonia che dura ormai da vent'anni'. 

Silvia Chimienti, M5S: 'State distruggendo la scuola'

Si parla di fine della libertà di insegnamento, ponendo l'accento sull'onnipotenza del dirigente, libero di usare appieno i propri super poteri, stabilendo quali docenti premiare: tutto questo, proprio in Italia, il Paese più corrotto d'Europa. E allora via libera alle pressioni sui dirigenti scolastici, via libera al clientelismo, proprio nella scuola, rimasta finora 'illibata' da pericoli di corruzione e di raccomandazioni.

L'Onorevole Chimienti 'bacchetta' il governo, dicendo di smetterla di prendere in giro tutti, partendo dai docenti per arrivare agli studenti. Il paradosso è che un governo di centrosinistra ha riproposto le stesse idee portate avanti in passato da Letizia Moratti, Valentina Aprea e da Confindustria. 'Come vi state permettendo - sottolinea l'esponente del Movimento Cinque Stelle' - di distruggere la scuola con un Governo che non è stato eletto da nessuno?'

L'unico 'miracolo' del Governo: tutti in piazza per chiedere il ritiro del DDL

Silvia Chimienti, alla fine, ammette che un 'miracolo' questo governo è riuscito a farlo, ovvero quello di riportare nelle piazze, tutto insieme e finalmente unito nel pensiero, l'intero mondo della scuola. Non mancava nessuno, c'erano proprio tutti. Dagli studenti, ai genitori, ai docenti di ruolo da anni ai precari che verranno assunti a settembre e naturalmente gli esclusi: c'erano persino i docenti in pensione e (crepi l'avarizia) persino i presidi. Tutti a chiedere una sola cosa: l'immediato ritiro del disegno di legge. Il mondo della scuola è stanco, afferma l'esponente 'grillina', stanco di accettare decisioni imposte da chi non ha mai messo piede in un'aula scolastica. 
L'invito finale è quello di compiere subito un gesto di dignità: al terzo piano del Palazzo dei gruppi Parlamentari c'è una sala intitolata alla memoria del segretario del Partito Comunista, Enrico Berlinguer. In silenzio, conclude l'onorevole Chimienti, 'rimuovete per favore quella targa'.