'L'Italia non è la Repubblica delle banane, a nessuno è dato di muoversi al di fuori di quelle che sono le regole da rispettare'. Lo ha dichiarato il Garante dell'Autorità sugli scioperi, Roberto Alesse, commentando la decisione presa dai sindacati di base della scuola di bloccare per due giorni tutti gli scrutini.

Nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano 'Corriere della Sera', Alesse ci tiene a precisare quanto viene indicato dall'accordo stipulato nel 1999 e sottoscritto da tutte le più importanti sigle sindacali: l'accordo in questione vieta categoricamente l'attuazione di scioperi in concomitanza con i giorni fissati per lo svolgimento degli scrutini finali.

L'intenzione, pertanto, sarà quella di far rispettare tale accordo. Ecco perchè Alesse afferma che, in caso di palese violazione di tale accordo, ci si troverà costretti a ricorrere a quello strumento eccezionale chiamato precettazione: tutto questo per tutelare la posizione delle famiglie e degli studenti.

Alesse 'I Cobas non possono bloccare gli scrutini'

Alesse ribadisce come i Cobas non possono mettere in atto questa protesta clamorosa. A tal proposito il Garante ha citato un 'precedente', accaduto nel 2001, quando avvenne la stessa cosa: si diede luogo alla precettazione e fu fatto dietrofront di fronte all'annunciato blocco degli scrutini. Per il momento, comunque, l'Autorità di garanzia non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione in merito alla minaccia di un blocco degli scrutini.

'Se arriverà, - ribadisce Alesse - verranno esaminate le carte.'

'Il metodo della concertazione come soluzione concreta ai problemi della riforma'

A Roberto Alesse è stato anche chiesto un suo parere sulla situazione di tensione che si è venuta a creare tra il mondo della scuola e il governo, così profondamente divisi sul disegno di legge in discussione al Parlamento.

Secondo il Garante dell'Autorità, stiamo assistendo a troppe fibrillazioni e a troppe lacerazioni: occorre che il legislatore tenga conto che approvare una riforma sbagliata potrebbe causare un aggravamento del conflitto. A questo proposito, Alesse vorrebbe che fosse rilanciato il metodo della concertazione, con l'obiettivo di trovare soluzioni concrete e ragionevoli.