Una rivoluzionaria novità per i prossimi concorsi nella scuola a partire da quello del 2016 e solo per le scuole secondarie è contenuta nel disegno di legge sulla Buona Scuola del Governo Renzi: i vincitori dovranno superare tre anni di prova a tempo determinato e a stipendio ridotto. Guadagneranno, infatti, meno dei supplenti di oggi.

La nuova disciplina è contenuta nel Ddl Buona scuola numero AC 2994 relativo alla Riforma dell'istruzione e della formazione e alla delega per il riordino delle norme vigenti, presentato dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione, Madia ed il ministro dell'Economia, Padoan.

Concorso 2016 scuola, assunzione a tempo determinato per 3 anni, un anno di formazione all'università e 2 di tirocinio formativo

Come riporta il sito specializzato PensioniOggi.it sulle modalità di accesso alla professione di insegnante, occorrerà conseguire un diploma di laurea magistrale o, per le discipline musicali ed artistiche, ottenere un diploma accademico di II livello e partecipare ad un concorso nazionale. I candidati che risulteranno vincitori dei concorsi nella scuola a partire dal 2016 non saranno assunti con contratto a tempo indeterminato come avviene oggi, ma a tempo determinato con contratto di formazione ed apprendistato. Il loro stipendio sarà stabilito per decreto, ma comunque sarà inferiore a quello dei professori neoimmessi in ruolo ed anche a quello dei supplenti, che attualmente varia intorno ai 1.300 euro, come indicato nella rassegna stampa della Flc-Cigl del 19 maggio scorso che riprende un dossier di Italia Oggi sull'argomento. 

Per i primi tre anni, i vincitori del concorso continueranno ad essere, di fatto, dei precari: il primo anno dovranno frequentare un corso di specializzazione in un'università, in modo da completare la preparazione ed il percorso di studi.

Nei due anni successivi, invece, parteciperanno a dei tirocini formativi, prima di iniziare gradualmente ad insegnare anche sostituendo docenti assenti.

Scuola, assunzione a tempo indeterminato: dopo il concorso e la formazione non è garantita, dipende dal preside

Gli stessi Tfa, i tirocini formativi attivi, che attualmente consentono l'abilitazione all'insegnamento, saranno cancellati: i vincitori dei concorsi sosterranno questo percorso di formazione al termine del quale non è garantito il contratto a tempo indeterminato: l'apprendista, infatti, sarà valutato dal preside il quale, sentito il Comitato di valutazione, dirà se potrà essere assunto o licenziato.

Inoltre, è risaputo che i docenti neoassunti non avranno una sede di titolarità: dovranno rassegnarsi ad essere sempre pronti a cambiare istituto a seconda delle esigenze di organico.