"Questa vicenda ha un aspetto che mi lascia perplesso e di cui, per così dire, prendo atto": sono le parole scelte dal Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante un'intervista concessa al quotidiano La Repubblica, per commentare la sentenza numero 70/2015 della Consulta. Ricordiamo al lettore che stiamo parlando della decisione di ritenere non coerente con la nostra carta costituzionale quella parte della legge Fornero che prevede di bloccare le rivalutazioni Istat per tutte le mensilità previdenziali che superano di tre volte il trattamento minimo previsto dalla legge.

D'altra parte, che la questione fosse rimasta fonte di perplessità per una parte dell'esecutivo era apparso evidente fin dalle prime ore dalla diffusione della notizia, quando quest'ultima si accompagnava a stime di spesa che in alcuni casi arrivarono addirittura ad avvicinarsi ai 20 miliardi di euro.

Stime sull'adeguamento al costo della vita per le pensioni: per Padoan serve maggiore cooperazione

Stante la situazione, l'interpretazione del Ministro delle Finanze sembra voler indicare la via di una maggior "cooperazione tra organi dello Stato indipendenti, come Governo, Corte, Ministri e Avvocatura", per fare in modo che si possa arrivare ad una sinergia d'intenti all'interno del Paese.

Anche perché la maggior progressività nell'applicazione dello stop alle rivalutazioni ora si troverebbe comunque a confrontarsi tanto con il principio del pareggio di bilancio (anch'esso inserito all'interno della nostra Costituzione) quanto con quello dello scontro generazionale, nonché della ricerca di un equilibrio tra le esigenze dei pensionati e quelle dei giovani.

Come ha sottolineato anche il Presidente Inps Tito Boeri, il rischio era che il pagamento dei rimborsi andasse nuovamente a pesare sulle spalle dei più giovani, i quali già ora si trovano a pagare contributi elevati per avere trattamenti previdenziali più bassi.

Il Premier richiamo al rispetto sulla decisione della Consulta, ma resta il problema dell'equità tra giovani e anziani

Nel frattempo anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto nuovamente sulla vicenda dei rimborsi Inps, spiegando che ritiene opportuno continuare a lavorare "nel massimo rispetto istituzionale". Il Premier ricorda come grazie all'uso del Tesoretto presente nel Def è stato possibile assolvere alla sentenza offrendo un bonus importante e facendo il massimo possibile. Ed anzi rilancia sulla possibilità di nuovi interventi correttivi in favore di una maggiore flessibilizzazione nell'accesso al pensionamento, un tema che sarà discusso nei prossimi mesi e che potrebbe portare a novità importanti già a partire da settembre 2015, quando si comincerà a definire i punti chiavi della prossima legge di stabilità.

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