Le notizie che giungono in questi giorni mettono in evidenza che i conti pubblici italiani versano in condizioni di enorme difficoltà. Questo, naturalmente, non depone a favore della riforma del sistema pensionistico di cui si parla diffusamente in queste ore. I partiti politici sono pienamente favorevoli ad apportare le opportune modifiche alla legge Fornero, mentre c'è una certa ostilità che proviene dal Ministero dell'Economia e dall'Unione Europea, istituzioni che sono molto attente a quanto avviene nel sistema economico italiano.
Boeri e Gutgeld auspicano un intervento flessibile del sistema previdenziale
Vediamo le proposte di riforma del sistema previdenziale
Cesare Damiano ha proposto un sistema di uscita a Quota 100, cioè la somma tra età anagrafica e anni di contribuzione (un esempio: 62 anni di età e 38 anni di contributi).
Un'altra sua proposta è quella relativa all'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni di età e 35 di versamenti contributivi con l'applicazione di penalizzazioni che potranno raggiungere anche l'8 percento. Si parla anche del cosiddetto 'prestito pensionistico' con il quale il lavoratore potrà andare in pensione 2 o 3 anni prima degli attuali requisiti attraverso un anticipo fornito dallo Stato che il lavoratore dovrà restituire, a rate, una volta raggiunta la pensione.