La riforma del sistema previdenziale è chiesta a gran voce da molti, dalla società civile ai partiti politici fino a giungere ai sindacati di tutte le categorie. Le dichiarazioni arrivate negli ultimi giorni da esponenti del Governo ma anche dallo stesso Renzi, fanno ben sperare per la prosecuzione del dibattito. In questi ultimi giorni, l'Esecutivo ha mostrato un discreto interessamento nei confronti di due temi che hanno caratterizzato la vita sociale degli ultimi anni: i lavoratori 'Quota 96' e il sistema 'Opzione Donna'.

Diverse proposte sono ferme sul tavolo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Sul tavolo del presidente del Consiglio giacciono alcune proposte più o meno valide che saranno analizzate attentamente dai tecnici del Ministero dell'Economia. Tra le varie ipotesi c'è quella piuttosto attendibile della cosiddetta 'Quota 100' che si fonda sulla possibilità di andare in pensione al raggiungimento di detta soglia, data dalla somma tra età anagrafica e anni di contribuzione. Anche la pensione anticipata al raggiungimento di Quota 97 è un altro progetto che potrebbe andare in porto, ben visto, soprattutto, dal Partito Democratico. Anche il partito di Matteo Salvini sembra aver abbandonato, almeno per il momento, l'ascia di guerra e appoggia la proposta fatta da Cesare Damiano con l'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni e 35 di contributi, una vera e propria Quota 97 ma con l'applicazione di penalizzazioni sull'assegno pensionistico che potrebbero raggiungere anche l'8 percento.

Il Comitato Opzione Donna ha organizzato una class action allo scopo di prorogare il regime sperimentale

Intanto, Dianella Maroni, rappresentante primaria del Comitato Opzione Donna, ha evidenziato, prendendo per così dire 'la palla al balzo', quanto si propone la class action che si è formata su Facebook. La Maroni ha voluto rinnovare l'invito a tutte le donne lavoratrici ad essere parte integrante della battaglia che si sta portando avanti allo scopo di prorogare il cosiddetto 'regime Opzione Donna' che, se nulla cambia, scadrà il 31 dicembre 2015. Anche per i Quota 96 la problematica potrebbe risolversi entro il mese di settembre con la salvaguardia di quei lavoratori del comparto scuola che ancora sono in servizio per una stortura della Legge Fornero.

Una domanda, però, potrebbe nascere spontanea: Tutto questo movimento in seno alla riforma delle Pensioni continuerà anche nei prossimi mesi oppure, terminata la consultazione elettorale di domenica prossima, tornerà nell'oblio? Tra qualche giorno ne sapremo di più.