Arrivano parole di apertura per la riforma Pensioni 2015 da parte del Ministro del Lavoro Poletti che ha risposto all'invito della CGIL e degli altri sindacati dei pensionati (Fnp Cisl e Uilp Uil ) che hanno richiesto un incontro urgente per discutere del tema pensionistico dopo la sentenza della consulta dei giorni scorsi. Intanto Cesare Damiano ricorda ancora una volta all'esecutivo che ora è necessario attuare una riforma prendendo in considerazione il sistema di quote da lui proposto, per dare più possibilità di uscire dal mondo del lavoro a chi ha già maturato requisiti importanti.

Ultime news su Riforma Pensioni 2015: Poletti incontrerà i sindacati

Il punto principale dell'incontro richiesto dai sindacati verterà, come indica la nota congiunta delle tre sigle, su "Modalità e le tempistiche di applicazione della sentenza della Corte Costituzionale". Proprio per questo motivo Poletti ha chiesto ancora un po' di tempo per capire la linea che il Governo vorrà tenere su questo fatto, ma ha tranquillizzato le parti in causa dicendo che sicuramente ci sarà questo incontro: " Incontrerò sicuramente i sindacati, non appena avremo definito a livello di governo una posizione collegiale in merito alla sentenza della Consulta".

Ultime pensioni 2015 su quota 100 e lavoratori precoci: Damiano insiste

Per quanto riguarda la Riforma Pensioni 2015, per il Governo Renzi i problemi non sono finiti, infatti ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione per rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro, e Damiano è tornato a spiegare che oltre a restituire i soldi ai pensionati come deciso dalla Consulta, il Governo deve "correggere il sistema previdenziale" e per farlo Damiano chiede che sia ripristinato un tavolo di confronto (come quello istituito nel 2007 da Prodi): "Un tavolo di confronto servirebbe per ricostruire un quadro generale di interventi sulla previdenza e per calibrare la distribuzione delle risorse tra le varie correzioni da apportare".

Tra le proposte da valutare resta sempre valida la quota 100 di Damiano, che consentirebbe l'uscita al raggiungimento di quella cifra sommando età anagrafica ed età contributiva. In oltre, per aiutare i lavoratori precoci sarebbe necessario poter consentire anche l'uscita a partire da 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età minima.

Ora la palla passa di nuovo al Governo, che tra scuola e Pensioni nei prossimi mesi vivrà un periodo di fuoco. Per esser aggiornati sulla Riforma Pensioni 2015, cliccate segui in alto a fianco al nome dell'autore e sentitevi liberi di commentare qui sotto!