Vivo più che mai il dibattito intorno al tema riforma Pensioni Governo Renzi, i punti salienti che potrebbero portare ad una svolta decisiva nella prossima Legge di Stabilità emergono dalle ultime dichiarazioni del premier che ha parlato sia della modalità dei rimborsi, che verranno resi attraverso il contestato Bonus Poletti, quanto dell'intenzione dell'esecutivo di mettere mano alla Riforma Fornero. Il fine dell'esecutivo è quello di concedere entro novembre una maggiore flessibilità in uscita a tutti coloro che saranno disposti a rinunciare ad una piccola parte della loro quiescenza.

Riforma pensioni piano Renzi: meno rimborsi ma maggiore flessibilità, arma vincente?

Il premier Renzi a Porta a Porta e nel corso della Conferenza stampa dopo il Cdm ha esplicitato il suo 'Piano' per rimborsare i pensionati, privati dalla Riforma Fornero dell'indicizzazione sulla pensione nel biennio 2012-2013, senza scatenare le ire dell'Ue e al fine di risparmiare fondi per poter concedere, già nella prossima Legge di Stabilità, misure a favore della flessibilità in uscita. La coperta è corta per soddisfare tutti, questo è ormai noto ai più, per questa ragione l'esecutivo ha deciso di rendere gli arretrati solo ai pensionati che percepiscono una quiescenza inferiore ai 3.200 euro lordi mensili, attraverso il Bonus Poletti che verrà reso il 1 di agosto in misura proporzionale rispetto alla pensione percepita.

Maggiore sarà la pensione mensile minore sarà l'importo erogato dal Governo per sopperire agli 'errori del passato', chi percepisce fino a 1.700 euro otterrà una tantum da 750 euro, chi ne percepisce 2.200 avrà un rimborso pari a 450 euro, chi 2.700 euro otterrà un mini bonus da 279 euro. Renzi nonostante le critiche ricevute è fiero dell'operato dell'esecutivo che in 15 giorni ha risolto un problema enorme tenendo fede alla decisione della Consulta, ma senza ignorare le scarse risorse economiche a disposizione.

Piano Renzi e riforma pensioni in Legge di Stabilità: Damiano e Tito Boeri favorevoli all'operato del Governo

Così facendo, favorevoli risultano anche Damiano e Tito Boeri, sarà possibile mettere finalmente mano alla famigerata Riforma Fornero tra ottobre e novembre avendo maggiore risorse da destinare a coloro che vogliano accedere alla pensione anticipata pur dovendo rinunciare alla quiescenza piena.

Le proposte di prepensionamento ancora al vaglio del Governo sono diverse come, solo per fare alcuni esempi: la Quota 100, 97, 41, la proroga dell'opzione donna fino al 2018.

Il Governo Renzi , dopo mesi di silenzio, si è detto favorevole a misure che possano alleggerire la rigidità dell'attuale sistema pensionistico italiano. Si potrebbe pensare a svecchiare il mercato del lavoro, ha ipotizzato Renzi, mandando in pensione a partire da 62 anni quanti siano disposti a percepire un assegno leggermente ridotto, una nonna ad esempio potrebbe preferire, ha precisato il premier, uscire prima per godersi finalmente i nipotini.

E' ancora presto per dire con certezza quali misure potrebbero essere adottate dal Governo per dare maggiore flessibilità alla Riforma Fornero, quel che pare certo sono le tempistiche, Renzi ha parlato di una svolta che potrebbe avvenire già nei mesi di ottobre-novembre con la prossima legge di Stabilità.

Che sia davvero la volta buona dopo mesi di attesa? Vi terremo certamente aggiornati sulle prossime mosse del Governo Renzi.