Il giorno dopo l'approvazione in senato dell'emendamento sulla staffetta generazionale nelle PA, arrivano i commenti dei sindacati che si sentono ancora una volta presi in giro dal Governo Renzi sul tema della Riforma Pensioni 2015. Vediamo le novità di oggi due maggio e le ultime dichiarazioni.

Pensioni oggi 2 maggio 2015, ultime novità: senato da l'ok alla staffetta generazionale nelle PA

Prima di vedere le novità e le ultime dichiarazioni di oggi 2 maggio, facciamo un passo indietro per spiegare brevemente cosa è accaduto l'altro ieri in Senato sul tema della Riforma Pensioni 2015. L'emendamento al all'articolo 12 del disegno di legge delega sulla Riforma della Pubblica Amministrazione è stato proposto dal senatore Hans Berger ed è stato approvato in Senato.

In poche parole la norma prevede che i dipendenti pubblici vicini alla pensione possano scegliere su base volontaria di lavorare part-time con stipendio ridotto per favorire nuove assunzioni e un ricambio generazionale. Il problema (che ha scatenato l'ira dei sindacati e non solo) è che in caso il dipendente scelga questa soluzione oltre ad avere lo stipendio decurtato dal Part time dovrà pagarsi da solo i contributi previdenziali per intero. Questa norma consente così allo stato di non avere bisogno di coperture finanziarie, ma va da se che fa gravare tutto sulle spalle del pensionando. Per fare un esempio concreto è stato stimato che un dipendente che guadagnava 1800 euro dovrà dimezzarsi lo stipendio per il part time, e pagare poi circa 250 euro di contributi.

In totale andrà così ad avere poco più di 600 euro al mese...

Novità Riforma Pensioni 2015: le dichiarazioni dei Sindacati: 'E' un bluff'

"La staffetta generazionale è un bluff perchè lo Stato non ci metterà un solo euro". Così valuta questa norma la Cgil-Uil in una nota rilasciata. La Cgil continua poi rimarcando che non sarà un ricambio generazionale, ma un nuovo taglio ai posti di lavoro: Considerando che per i prossimi quattro anni sono previste 128 mila uscite, l'immissione di 70 mila unità è di fatto un nuovo taglio al personale." Anche Cesare Damiano non gradisce questa norma, e pur essendo parte del PD attacca il partito e la maggioranza: "il differenziale sulla contribuzione previdenziale deve essere pagata dallo Stato per favorire il ricorso a questo strumento, che dovrà restare sempre su base volontaria.". Per sapere come finirà non ci resta che vedere cosa accadrà alla Camera. Sentitevi liberi di commentare di seguito e cliccate segui in alto per avere aggiornamenti sulla Riforma Pensioni 2015