Dopo le novità annunciate in questi giorni dal premier e dai suoi ministri sulla riforma Pensioni, arrivano i primi "se" e i primi "ma" sulle modifiche alla legge Fornero. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha confermato ieri le intenzioni dell'esecutivo sull'inserimento di nuovi elementi di flessibilità per l'accesso al pensionamento in anticipo rispetto all'età anagrafica e contributiva prevista dalle attuali norme, ma prima di ogni cosa bisogna trovare le coperture finanziarie per garantire la sostenibilità economica della manovra ma si rende anche necessario, come un passaggio obbligato, "un confronto con l'Europa", cosa che certamente non è stata costretta a fare la Germania dove il governo guidato da Angela Merkel, con il sostegno parlamentare della Grosse Koalition, ha varato l'anno scorso la riforma pensioni introducendo nuove forme di pensione anticipata per tutti.

Riforma pensioni, il ministro del Lavoro: pensione anticipata solo se dice sì l'Unione Europea

Consentire a tutti l'accesso al prepensionamento aprirebbe le porte ai giovani nel mondo del lavoro, ma tutto questo avrà inevitabilmente "un impatto sulla finanza pubblica e per questo - ha sottolineato il ministro Poletti intervenendo ieri sera a 'Di Martedì' - bisogna affrontarla in un contesto di consenso europeo". Quindi il ricalcolo sarebbe misto tra contributivo e retributivo. Tuttavia la svolta dovrebbe arrivare con la legge di stabilità 2016 in discussione più o meno da settembre e novembre prossimi, nell'ambito della quale dovrà essere affrontato con determinazione anche "il problema povertà" ha ribadito il ministro del Lavoro.

Flessibilità in uscita, Padoan: contributivo? Preserviamo diritti acquisiti

Rispetto all'ipotesi di estendere l'opzione contributivo donne per tutti, che il ministro nei giorni scorsi ha detto essere tra quelle allo studio dell'esecutivo, Poletti ha specificato ieri sera che ricalcolare le pensioni soltanto col sistema contributivo "non è sensato, né logico, sarebbe - ha detto l'esponente del governo nell'intervista concessa a Giovanni Floris a 'Di Martedì' - un meccanismo meccanico.

Non è ragionevole - ha spiegato Poletti -perché si interverrebbe anche sulle pensioni più basse". "Ha ragione il ministro Poletti", ha dichiarato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio. "Il ricalcolo delle pensioni con il sistema contributivo - ha sottolineato il parlamentare della minoranza dem - non è sensato.

Lasciamo in pace - ha aggiunto - chi è già andato in pensione". Intanto, sempre a Di Martedì, sulla riforma pensioni è intervenuto anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "I diritti acquisiti - ha evidenziato - si preservano". Tornando sulla flessibilità in uscita, le cui forme sono ancora da "esplorare", "ci sono tante ipotesi che girano, molte ragionevoli - ha detto il responsabile del Mef - quella del ricalcolo con il contributivo - ha aggiunto Padoan - è da prendere in considerazione nel medio periodo". L'opzione donna contributi per tutti a questo punto sembra dunque più lontana.