Si doveva fare in fretta e così è stato. Come viene riportato dal noto portale 'OrizzonteScuola', la riforma Buona Scuola ha passato l'esame della Commissione Cultura e, dunque, completa la prima parte del suo iter parlamentare. Ora la parola spetterà alla Camera (con approvazione prevista entro il 19 maggio) e quindi al Senato. Dunque, la partecipazione storica allo sciopero dello scorso martedì 5 maggio non ha minimamente influito sul cammino del testo di legge, anzi, se vogliamo lo ha accelerato perchè si pensava che il ddl potesse essere approvato intorno al giorno 15.
A nulla sono valse le pressioni dei sindacati per un incontro urgente con il governo, anzichè l'inutile confronto di qualche giorno fa con la delegazione parlamentare del Partito Democratico; non è servita nemmeno la proclamazione di uno sciopero bis, indetto dai Cobas per la giornata di dopodomani, martedì 12 maggio, per le scuole medie e superiori; non è stato ascoltato nemmeno il coro di sdegno dei docenti e del personale Ata che minacciano, sui social network, il boicottaggio del partito renziano alle prossime elezioni regionali. Nella più completa sordità, la voce popolare non è stata ascoltata.