Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato questa mattina anche della riforma Buona Scuola, nel corso di un videoforum organizzato nella redazione del quotidiano 'Repubblica': il premier, al centro della bufera negli ultimi giorni, per il testo del ddl che sta proseguendo il proprio cammino nelle aule del Parlamento, ha voluto precisare alcune cose ma soprattutto rispondere alle critiche dei docenti che stanno imperversando sui social network.

Premier Renzi 'La scuola appartiene a tutti'

Matteo Renzi ha dichiarato di essere disposto a discutere sulla riforma della Buona Scuola, anche con i sindacati: infatti, è stato annunciato un incontro per oggi pomeriggio, a Palazzo Chigi, fissato alle ore 15. Il leader PD è tornato anche sulle polemiche relative alla frase pronunciata dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, secondo cui, la scuola in mano ai soli sindacati non può funzionare. 'La scuola funziona se è di tutti' - ha detto il premier - 'la scuola deve essere degli studenti, dei docenti, dei dirigenti scolastici, delle famiglie'. 

'Non mi impressionano i commenti su Twitter o Facebook'

Poi Renzi ha aggiunto una frase che, probabilmente, fa riferimento al clamoroso 'Flash Mob' (Noi non votiamo più il PD) messo in atto nelle ultime ore dai docenti: l'ex sindaco di Firenze, infatti, ha affermato che 'non bisogna fare divisioni politiche sulla pelle della scuola'.

In merito alle critiche e agli insulti rivolti nei suoi confronti dagli insegnanti, Renzi dice che probabilmente c'è stato un errore di mancata comunicazione, anche se, ha tenuto a ribadire il premier, lui non si impressiona per i commenti che vengono mandati tramite Facebook e Twitter.

'Possiamo ascoltare le critiche ma qualità e premialità sono obiettivi primari'

Renzi, poi, tocca il delicatissimo tema dei super poteri dei presidi, uno dei più contestati dai docenti che non vogliono corruzione e raccomandazioni nella scuola. Il Presidente del Consiglio ribadisce come la sua riforma abbia dato tre poteri ai presidi ovvero quello di poter scegliere i professori, di poterli valutarli nonchè la facoltà di poter decidere i programmi. Tuttavia, ribadisce il capo del governo, come si possano rivedere certe cose, affidando al consiglio d'istituto la possibilità di esprimersi in merito all'offerta formativa proposta dal dirigente scolastico. 'Possiamo fare un primo passo per ascoltare le critiche' ha detto Renzi, aprendo la possibilità di affidare la valutazione dei docenti ad un nucleo anzichè al solo preside. L'importante è che non venga meno la qualità dell'insegnamento didattico e l'opportunità di premiare chi è più bravo.