Diventare mamma sarà più facile e più flessibile con le nuove regole contenute nel decreto delega del Jobs act. Ma il decreto sulle "Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e lavoro" inserisce nuove possibilità alla pari anche per il papà: entrambi i genitori, dunque, avranno la possibilità di sfruttare più a lungo il congedo facoltativo, retribuito (e non retribuito), ma anche i nuovi congedi "ad ore" o la possibilità del part-time. Alcune novità riguardano anche l'indennità di maternità delle lavoratrici autonome. Leggiamo, nel dettaglio, tutte le nuove regole.

Congedo di maternità, facoltativo, part time, ad ore e per donne vittime di violenza: novità Jobs act Renzi

Le norme per la conciliazione lavoro-famiglia hanno avuto l'ok dal Consiglio dei ministri: ora bisogna attendere solo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Ma le nuove disposizioni varranno, per ora, solo per il 2015: a partire dal prossimo anno non sono sicure le coperture finanziarie.

La novità più rilevante è la possibilità di allungare il congedo facoltativo (massimo sei mesi) non più fino al compimento degli 8 anni del bambino, ma fino ai 12 anni. La retribuzione è del 30 per cento dello stipendio fino al sesto anno del figlio: è stata innalzata, quindi, l'età che attualmente fissa il limite a tre anni.

Inoltre, è stato introdotto un congedo di 3 mesi per le donne che abbiano subito violenza e siano state incluse nei percorsi di protezione.

Altra novità è quella che i genitori potranno chiedere il part time al posto del congedo parentale, mentre è ampliato il congedo ad ore: in tal modo alla lavoratrice è riconosciuto il diritto di congegnare un orario part time su misura che sia valido nel periodo post maternità, spalmando l'orario di lavoro in maniera orizzontale per un periodo pari a quello di durata del congedo parentale.

Si riduce, inoltre, il termine di preavviso entro il quale è necessario dare comunicazione al datore di lavoro: da 15 a 5 giorni.

Da mezzo bicchiere vuoto le novità per le lavoratrici autonome: è vero che le iscritte alla gestione separata potranno ottenere l'indennità di maternità anche nel caso in cui il committente non avesse versato i contributi previdenziali, ma rispetto ad una coppia di lavoratori dipendenti che possono conseguire fino a 11 mesi di congedo per la nascita di un figlio, gli autonomi dovranno accontentarsi di soli 3 mesi che potrà prendere solo la mamma.