In questi giorni di elezioni di pensione anticipata e riforma Renzi del 2015 si continua a parlare: gli aggiornamenti sulle Pensioni di donne e uomini per il 2016 sono oltremodo interessanti se si considera che l'annuncio del premier, seppur giunto a ridosso delle elezioni (fattore sempre poco incoraggiante) determina un autentico cambio di passo per la riforma della previdenza: l'Inps di Boeri, il DDL Sacconi, le varie parti politiche continuano a esprimersi sulla tanto desiderata flessibilità in uscita. Renzi ha parlato di interventi per rendere più sostenibile la Legge Fornero, ma ha anche affermato che l'impianto generale della legge non sarà cambiato.

Cosa significa?

Riforma pensioni, uscita anticipata tra 2015 e 2016: Renzi mette il turbo o sono solo parole?

Sulla riforma della pensione anticipata per donne e uomini 2015-2016 grava una domanda su tutte: l'annuncio di Renzi di modifiche con la prossima Legge di stabilità avrà seguito o resteranno solo parole? L'impressione al momento è che i cambiamenti arriveranno davvero, ma l'entità degli stessi è tutta da capire: qualcosa cambierà, ma il rischio è di vedere ridotta l'idea di Cesare Damiano per la flessibilità in uscita a partire da 62 anni di età con 35 di contributi a una misura con requisiti più restrittivi oppure con penalizzazioni più pesanti (quelle ipotizzate da Damiano e riprese nel DDL Sacconi parlano di un massimo dell'8% di tagli sugli assegni).

Detto questo, passiamo a vedere le ultime notizie su pensione anticipata e riforma tra INPS, Poletti e DDL Sacconi.

Renzi e la pensione anticipata 2015 - 2016: Poletti e l'UE, l'INPS e il DDL Sacconi

Su possibili novità per la pensione anticipata l'INPS e Boeri in particolare si sono espressi in termini favorevoli più di una volta, ma per la riforma pensioni a calmare gli entusiasmi entra in gioco (ancora una volta) il ministro Poletti.

Le ultime notizie sulle pensioni dal ministro vedono un richiamo alla necessità di far quadrare i conti che sa tanto di mossa calcolata per ribadire che il governo, in qualche modo, ha le mani parzialmente legate. Poletti ha dichiarato che prima di cambiare la riforma Fornero occorre confrontarsi con l'Unione Europea, dato che le novità sulla pensione anticipata con flessibilità comporterebbero grossi esborsi per le casse statali.

Stessa motivazione che ha affossato, dopo tante belle parole, le speranze di riforma pensioni prima con il governo Letta e poi con il governo Renzi stesso.

A queste preoccupanti dichiarazioni del ministro si affianca però qualcosa di concreto e decisamente positivo: il DDL Sacconi. Il DDL del presidente della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato Italiano, infatti, ha organizzato una proposta che riprende chiaramente quella di Damiano ma aggiunge altri fattori positivi. In cosa consiste l'idea? Abbiamo la possibilità di pensioni anticipate per donne e uomini dai 62 anni con 35 di contributi e tagli progressivi sull'assegno fino a un massimo dell'8 per cento (più largo è l'anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti per l'uscita dal mondo del lavoro, più grande il taglio sull'assegno).

E fin qui niente di nuovo, ma nel DDL Sacconi si aggiungono novità per le lavoratrici-madri, che potrebbero scegliere il prepensionamento ancora prima in quanto si valuterebbero il doppio i periodi di maternità/puerperio delle stesse. Altra bella novità è quella degli incentivi con ricorso ai contratti di lavoro part-time per i lavoratori che assistono dei familiari affetti da forme di disabilità.

Per concludere la riforma della pensione anticipata 2015 di Renzi è prevista per i prossimi mesi, è verosimile ipotizzare che questa volta qualcosa cambierà davvero, anche se non è certo che si tratterà di una rivoluzione. Il DDL Sacconi rappresenterà un buon test per le misure di flessibilità: la reazione dell'esecutivo fornirà informazioni utilissime sul probabile comportamento del governo Renzi sulla Legge di Stabilità.