Lo si era detto in precedenza e così è stato: l'andamento parlamentare della riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini era connesso al risultato delle Elezioni Regionali. Il PD è stato sconfitto in Liguria perché la minoranza del partito ha deciso di non seguire la linea imposta dal premier e dai suoi fedelissimi e ora le conseguenze potrebbero farsi sentire per quanto riguarda il ddl sulla "Buona Scuola". I numeri del PD al Senato e in Commissione Istruzione sono molto risicati e la possibilità che i dissidenti riescano a far passare i propri emendamenti è molto alta.

Alcune fonti parlamentari, raccolte dal noto sito Orizzonte Scuola, sembrano indicare che il premier sia assolutamente furioso per la situazione che si sta creando al Senato e potrebbe addirittura decidere di far saltare il banco: se la riforma scuola non viene accolta così com'è nella sostanza, allora salterebbe anche il piano assunzioni.

La riunione infuocata sulla riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini

Durante la riunione dei senatori PD a Palazzo Madama si è giunti quasi ai cosiddetti "ferri corti": gli interventi critici sulla riforma scuola 2015 dei rappresentanti della minoranza dem sono stati molto decisi e la seduta è stata interrotta e aggiornata a martedì prossimo, dopo che si sarà tenuta la direzione post elezioni.

Il nervo scoperto è sempre lo stesso: i dissidenti chiedono maggiore democrazia all'interno del partito, mentre il premier Renzi ritiene che, in questa fase, sia necessaria una leadership forte per portare avanti le riforme. I numeri della Commissione Istruzione sono molto "stretti": dopo l'uscita di Tito Di Maggio dalla maggioranza, il rapporto è di 13 a 12 per i fedelissimi del premier.

Il rischio è che il governo vada più volte sotto durante le votazioni. La situazione risulta essere molto delicata, proprio perché sembra che Renzi abbia l'intenzione di far saltare tutto e di non concedere il dialogo alla minoranza dem, rea di aver causato una sconfitta cocente alle ultime elezioni.

Controproposte e mobilitazione: news riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini

Le richieste della minoranza dem sono molto chiare: procedere mediante decretazione al piano assunzioni, all'interno del quale inserire tutti i docenti precari, compresi TFA e PAS, piano che diventerebbe pluriennale; procedere inoltre ad una revisione del testo della riforma scuola 2015 con più calma e attraverso un vero confronto con il Parlamento, i sindacati e il mondo della scuola. Importante è stato, in questo senso, l'incontro tenutosi alla Facoltà di Architettura di Roma Tre dove sindacati, docenti e ATA hanno avuto modo di confrontarsi con i dissidenti PD della Commissione Istruzione: gli interventi più duri sono stati quelli di Corradino Mineo e di Walter Tocci, i quali hanno criticato l'ideologia autoritaria di Renzi e l'idea di precarizzazione permanente del mondo del lavoro che viene fuori dal testo di riforma.

È tutto con le ultime news sulla riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini. Per ricevere aggiornamenti su questa materia, il consiglio è di cliccare sul pulsante "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.