Renzi, probabilmente, non si sarebbe aspettato che la riforma scuola 2015 potesse diventare la sua Waterloo: la situazione sembra sempre di più sfuggire di mano al premier, la cui unica risorsa sembra essere quella di mettere tutti contro tutti i precari della Scuola, scaricando le responsabilità del rinvio del piano assunzioni sulla minoranza del partito e sulle opposizioni. La situazione è particolarmente complessa: da un lato le assunzioni potevano essere stralciate dalla "Buona scuola" e comunque fisiologicamente, con il turnover generazionale, ve ne sarebbero diverse decine di migliaia; dall'altro resta la questione della sentenza europea sui precari e la necessità di stabilizzare decine di migliaia di docenti abilitati e professionalizzati che resterebbero espulsi dalla scuola (TFA, PAS, SFP).

Proprio oggi è stato pubblicato su Orizzonte Scuola un'intervista a Corradino Mineo che attacca Renzi e il suo modo di governare, mentre sembra che si stia pensando ad un maxiemendamento che richiami all'ordine i dissidenti con la minaccia della "fiducia". La risposta del mondo della scuola sarebbe già pronta: un referendum abrogativo.

Ultime notizie riforma scuola 2015 di Renzi-Giannini

Corradino Mineo non attacca soltanto l'operato di Renzi sulla riforma scuola 2015, ma anche la sua stessa idea di governo: secondo il senatore PD dissidente, l'idea dell'uomo solo al comando che cambia tutto con deleghe in bianco si sta rivelando fallimentare, l'immigrazione è sul limite di scoppiare, non si sta affrontando seriamente la questione Mafia Capitale, il PD sta perdendo contatto con la sua base elettorale.

Sulla riforma della scuola, Mineo parla di "ricatto" da parte di Renzi e si tratta di un attacco molto duro e diretto: bisogna capire quanti senatori decideranno di seguire il premier su questa strada..

Difficile, in queste ore convulse, comprendere cosa potrà accadere nei prossimi giorni: il tutto è rinviato a martedì 23 giugno e sembra che il governo Renzi possa tirar fuori dal cilindro l'ultimo tentativo di forzare l'approvazione della riforma scuola 2015.

L'ipotesi che si paventa è quella di un maxiemendamento con fiducia, l'estremo tentativo di riportare all'ordine e alla responsabilità i dissidenti. Si tratterebbe, però, di una mossa molto rischiosa: Renzi rischia di inciampare e cadere proprio sulla scuola che doveva essere un "cavallo di battaglia". Qualora, comunque, la riforma della scuola dovesse essere approvata, ci sarebbero già le contromosse: da un lato un referendum abrogativo, dall'altro la possibilità di una pronuncia sull'anticostituzionalità del provvedimento.

Del resto, il Presidente Mattarella aveva già bocciato un tentativo di riforma simile in Lombardia, quando si trovava alla Consulta.

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