Con l'entrata in vigore della nuova riforma del lavoro fortemente voluta dal Governo Renzi, e dei successivi decreti attuativi, sono molte le novità che riguardano il mondo del lavoro part -time in Italia, ampiamente ridisegnato attraverso una lunga serie di norme. Il nuovo Decreto ha riordinato e modificato l'attuale legislazione, mantenendo centrale la figura della contrattazione collettiva e inserendo nuove leggi che permettono ai datori di lavoro di cambiare la collocazione nel tempo delle prestazioni e variarne la loro durata, rendendo di fatto, più flessibile tutto il settore.

Tutto questo è stato possibile grazie all'eliminazione delle restrizioni imposte dalla precedente legislazione, apportando numerosi vantaggi a tutto il settore in generale, e alle imprese del turismo, della ristorazione e dello spettacolo in particolare.

Le nuove tipologie dei contratti part time

Nella nuova normativa, spariscono le tre tipologie di contratto part-time alternativi al contratto di lavoro tradizionale full-time: quella orizzontale, dove a essere ridotto era l'orario giornaliero delle prestazioni lavorative, quella verticale, con la quale il lavoratore svolgeva la sua attività a tempo pieno ma in periodi predeterminati, e quella mista che combinava le varie tipologie di contratti.

In definitiva, con la nuova normativa il contratto di lavoro part-time può predisporre la modifica della durata della giornata lavorativa oppure accordarla limitatamente a un arco temporale prescelto.

Le prestazioni supplementari

Con il nuovo contratto di lavoro part-time, i datori di lavoro possono avanzare la richiesta di prestazioni di lavoro supplementari all'orario prestabilito in precedenza con il lavoratore, purché si rimanga entro i limiti di orario stabiliti nel contratto a tempo pieno.

L'unica limitazione è stabilita dal tetto massimo, che non può essere superiore al 25% del totale settimanale delle ore lavorative stabilite in precedenza. Se giustificato da reali esigenze, che siano di salute, familiari o lavorative, il lavoratore può anche non accettare le ore lavorative supplementari, che comunque devono essere retribuite con un aumento del 15% della retribuzione oraria.

L'aspetto più innovativo della normativa sul lavoro supplementare è che non ne è richiesto nessun riferimento nel CCNL, al quale però rimane la facoltà di stabilire la quantità di ore massime supplementari effettuabili, oltre alle sanzioni in caso di superamento di questi limiti.

Le ore di lavoro straordinarie

Nei contratti di lavoro supplementari possono essere consentite prestazioni lavorative straordinarie, da richiedere al lavoratore con un preavviso di almeno due giorni, entro i quali possono essere modificate sia la collocazione temporale sia l'aumento della durata delle prestazioni lavorative stesse da parte del datore di lavoro. Con la nuova legislazione rimane obbligatoria la stipula del contratto in forma scritta, che deve indicare la durata esatta delle prestazioni lavorative e la loro collocazione nel tempo, con riferimento al giorno, alla settimana e all'anno.

Diritti del lavoratore part time e retribuzione

Oltre ad avere gli stessi diritti del lavoratore a tempo pieno, il legislatore ha stabilito che anche sotto il punto di vista retributivo il lavoratore part time deve ricevere lo stesso trattamento economico, che comunque non può essere inferiore e calcolato in funzione delle ore lavorative effettuate. Inoltre, il rapporto lavorativo può essere trasformato da full-time a part-time, con la facoltà per il lavoratore di poter rifiutare la modifica, senza che questo comporti il licenziamento per giusto motivo.