Per Naspi 2015 si era temuto il peggio; solo pochi giorni fa si parlava di ritardi fino a settembre per i pagamenti Inps della prima rata dell'importo spettante ai disoccupati. Ma Boeri, presidente dell'istituto di Previdenza, spegne le polemiche annunciando che le liquidazioni dei primi assegni sono state avviate oggi. Per alcuni la durata del ritardo ha già superato il mese, ma sembra che adesso tutto dovrebbe essere risolto. È stato fatto presente, però, che alcune domande non sono corrette, per cui andranno esaminate e poi rinviate corrette all'Inps.

A cosa è dovuto il ritardo?

Ritardo Naspi 2015 Inps: a cosa è dovuto?

Come già spiegato, il ritardo nei pagamenti è da imputare alla sperimentazione della nuova procedura di calcolo del sussidio di disoccupazione Naspi, che è appunto arrivata in ritardo. Come annunciato dall'Inps stessa, oggi era la scadenza stabilita per renderla disponibile. Si era previsto comunque un ritardo nei pagamenti, dovuti all'accavallamento delle domande. Ma a quanto dice Boeri, il problema non ci sarà. Staremo a vedere. Nel frattempo il nuovo calcolo dell'indennità comporta differenze rispetto a quelle precedenti che è andata a sostituire, ovvero Aspi e mini Aspi. Per avere diritto a Naspi, bisogna trovarsi in stato di disoccupazione, avere almeno 13 settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni che precedono tale stato e 30 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi.

L'assegno sarà mensile e il numero degli assegni corrisponderà all'esatta metà delle settimane dei contributi versati. Questo significa che potenzialmente è possibile percepire l'assegno di disoccupazione per due anni. L'importo massimo percepibile è di 1.300 euro.

Anief: 'Migliaia di persone private momentaneamente del sostegno'

La denuncia era arrivata anche dal sindacato Anief, che aveva usato parole forti contro il ritardo del pagamento di Naspi, il sussidio Inps dedicato a chi non ha più reddito da lavoro. Al sindacato erano giunte miriadi di segnalazioni che lamentavano la mancata erogazione della prima rata.

Marcello Pacifico, il presidente Anief, aveva commentato dicendo che in Paese che si vanta di assistere socialmente il suo popolo, fa una pessima figura abbandonando migliaia di persone nel momento del bisogno, anche se momentaneamente.