"Stupisce che l'Europa non consideri sufficiente la proposta greca di innalzare l'età pensionabile a sessantasette anni entro il 2022. Se si pretende che la Grecia ripercorra la strada dell'Italia sulle Pensioni, riproducendo sostanzialmente una riforma che ci ha lasciato in regalo gli esodati e che andrà corretta, si va sulla solita strada sbagliata". Sono le dichiarazioni rilasciate in merito al caso Grecia dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, in seguito alle misure correttive su pensioni e lavoro al centro delle discussioni nella penisola ellenica.

Il Premier Alexis Tsipras ha infatti considerato eccessive gli aggiustamenti d'austerità previsti dai creditori internazionali per poter giungere ad un accordo sul pagamento del debito pubblico, ed ha deciso di sottoporle all'esame della popolazione attraverso un referendum popolare. Vi è però da sottolineare che questa mossa potrebbe mettere in dubbio la stessa permanenza del Paese all'interno dell'Unione Europea, aprendo a scenari nuovi e inimmaginabili nel breve e medio termine.

Per Damiano politiche restrittive e di austerità eccessiva sulla previdenza sono controproducenti: no a sacrificio del welfare europeo

Stante la situazione, secondo l'ex Ministro del lavoro c'è la viva preoccupazione di creare nuovi casi europei come quelli degli esodati, dei lavoratori precoci e dei disoccupati in età avanzata rimasti senza misure di sostegno e welfare, nel caso passasse in cui passasse la linea dell'eccessivo rigore come profilo politico ufficiale dell'Ue.

Damiano ha quindi sottolineato che non si può continuare a "sacrificare al rigore dei conti il mantenimento del welfare", indicando come prima di tutto vada accantonato l'atteggiamento di intransigenza e chiusura adottato da molti partner internazionali. Una linea politica che fino ad ora ha solo creato delusione e disinnamoramento tra i cittadini dell'Unione e che ha portato a chiudere il dialogo tra le istituzioni e i cittadini.

Per questi motivi, l'esponente del PD sottolinea come Bruxelles dovrebbe evitare di interferire nello svolgimento del referendum popolare sull'attuazione delle misure d'austerità previsto in Grecia per il fine settimana. Un evento che potrebbe avere un impatto notevole non solo sul futuro dei cittadini ellenici, ma per tutti i Paesi che partecipano all'Unione europea.

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