Arrivano importanti novità sul piano dell'istituto di previdenza pubblica, con il Presidente dell'Inps Tito Boeri che negli scorsi giorni ha discusso a Palazzo Chigi il proprio dossier relativo alle proposte di riforma da attuare nel settore dell'assistenza di welfare ai lavoratori disagiati e ai possibili meccanismi di prepensionamento da offrire a coloro che sono rimasti bloccati nella riforma Fornero. Di fatto, l'economista della Bocconi ha previsto diverse ipotesi di cambiamento che prevedono delle misure di sostegno per chi perde il lavoro in età avanzata, oltre a dei meccanismi di pensionamento anticipato che però prevedono il ricalcolo contributivo della mensilità erogata.

Un passaggio che sembra distante rispetto al lavoro svolto presso la Commissione lavoro alla Camera e che potrebbe riaccendere la dialettica della discussione su quale sia il migliore compromesso da attuare per poter flessibilizzare il comparto.

Pensione anticipate a partire dai 57 anni e sistema contributivo, ecco il piano allo studio del Presidente Boeri

Stante la situazione, l'economista della Bocconi sembra aver suggerito al Governo di rendere disponibili i prepensionamenti già fin dall'età di 57 anni, con un vantaggio di ben 5 anni rispetto alla proposta dei 62 anni prevista con la quota 97. Resta invece in essere il vincolo dei 35 anni di versamenti, mentre per chi decidesse per l'uscita flessibile la pensione sarebbe ricalcolata almeno parzialmente con il sistema contributivo, sebbene non sia ancora chiaro in quale misura.

Questo punto diventerà probabilmente il più discusso, perché in molti casi potrebbe tradursi in una penalizzazione pesante per i lavoratori, sebbene i singoli casi potrebbero presentare grosse differenze a seconda della storia personale del soggetto (si pensi ad esempio a fattori come la qualità dei versamenti o i periodi di disoccupazione).

Boeri avrebbe inoltre ricordato che la pensione anticipata resterebbe disponibile per tutti come un'opzione, senza alcun obbligo reale di adesione per il pensionando.

Riforma della previdenza: arriva salvagente per i lavoratori disagiati nella fascia tra i 55 e i 65 anni 

La proposta di Boeri ha toccato anche l'annosa questione dei lavoratori disagiati in età avanzata, ovvero di quei soggetti disoccupati e inoccupati che risultano troppo giovani per poter accedere alla pensione e troppo avanti con l'età per potersi reinserire nel mondo produttivo.

L'idea è di offrirgli un reddito di sostegno affinché possano riuscire ad essere accompagnati al pensionamento, anche considerando l'eliminazione della cassa integrazione e della mobilità in deroga. In particolare, la misura dovrebbe essere finalizzata ad aiutare coloro che vivono difficoltà sul lavoro nella fascia di età compresa tra i 55 e i 65 anni. Se il piano Boeri dovesse venire accettato, l'esecutivo inserirà le nuove misure all'interno della prossima legge di stabilità, per una loro entrata in vigore a partire dall'inizio del 2016.

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