In prossimità della pausa estiva, proseguono i lavori parlamentari sulle modifiche da apportare al sistema pensionistico italiano. Sono ancora diverse le categorie di lavoratori che aspettano le decisive azioni da parte del governo Renzi che possano risolvere le tante questioni che sono ancora in sospeso. Tra queste, c'è quella dei lavoratori cosiddetti 'Quota 96'. Sono circa 4mila persone che attendono le decisioni delle istituzioni al fine di poter lasciare il lavoro e godersi la meritata pensione.

I Quota 96 sono in attesa da tre anni per poter andare in pensione

Al momento, i lavoratori del comparto scuola, docenti e personale amministrativo, nonostante abbiano maturato i requisiti pensionistici, saranno costretti, a partire dal primo settembre, a tornare dietro le cattedre delle aule e negli uffici dei plessi scolastici. Ricordiamo che i Quota 96 sono in attesa ormai da tre anni di poter andare in pensione a causa di un errore che ha confuso l'anno scolastico con quello solare, presente nella legge previdenziale approvata dal governo Monti del 2011, secondo quanto riportato dal sito investireoggi.it. Le indiscrezioni dicono che non ci sono le risorse finanziarie per poter arrivare alla risoluzione di questa problematica.

L'Unione Europea non è d'accordo sul riformare la legge pensionistica

Stesso motivo, lo stallo relativo alla riforma del sistema previdenziale: mancanza di fondi disponibili per rendere le norme pensionistiche flessibili per poter attuare quel ricambio generazionale auspicato da più parti. Ma altri ostacoli si intravedono sulla strada delle modifichealla riforma Fornero.

L'Unione Europea continua a sostenere la necessità di lasciare tutto invariato, con una norma pensionistica in grado di dare quella sostenibilità economica di cui l'Italia ha bisogno. Anche per questo motivo, è stato variato il testo sul lavoro part-timeche, almeno inizialmente, prevedeva il versamento dei contributi mancanti dei lavoratori, fino al raggiungimento della pensione, da parte dello Stato. Poi, un emendamento ha cambiato il tutto, prevedendo che il versamento aggiuntivo debba essere fatto dai lavoratori stessi.