Una delle grandi 'novità' della riforma scuola 2015 di Renzi sarebbe il 'ritorno' al sistema del concorso Scuola: entro il 1 dicembre, infatti, dovrebbe (e il condizionale, come si vedrà, è d'obbligo) uscire il bando per circa 60mila posti da assorbire in un triennio. Le polemiche sono state sin dall'inizio moltissime e possono essere riassunte in questo modo: i requisiti per partecipare al concorso scuola 2015 sono le abilitazioni e 180 giorni di insegnamento nelle scuole - in poche parole neolaureati o insegnanti non abilitati e senza servizio non potranno parteciparvi, il risultato è che l'Anief già sta organizzando un ricorso per permettere a tutti di partecipare; i docenti abilitati tramite TFA e PAS hanno richiesto a lungo di rientrare nel piano di immissioni in ruolo 2015 ma non è stato accordato - il risultato è che una generazione di quarantenni con anni di servizio (PAS) e dopo aver superato durissime prove preselettive (TFA) dovrà sottoporsi per l'ennesima volta a prove concorsuali.

A questo punto, però, la questione è ancora un'altra: la confusione generata dal piano di immissioni in ruolo 2015, le sue quattro fasi e il fatto che le GaE sopravvivranno necessariamente perché non tutti verranno assorbiti, fa pensare che il concorso scuola 2015 sia stato soltanto uno specchietto per le allodole. Almeno questo è il giudizio di molti comitati.

I dubbi sul concorso scuola 2015: la riforma non decolla

Secondo quanto disposto dalla legge di riforma scuola 2015, il bando dovrebbe essere emanato entro il 1 dicembre e a partecipare alle prove per il concorso scuola 2015 dovrebbero essere soltanto i docenti abilitati. La prima contraddizione riguarda alcune classi di concorso (cdc) che storicamente sono particolarmente 'affollate': anche per queste verranno messi al bando dei posti?

Se sì, come si concilieranno con i precari che si trovano ancora nelle GaE e che non sono riusciti a rientrare nel piano straordinario di immissioni in ruolo 2015? La situazione che si potrebbe venire a creare è la seguente: un vincitore del concorso scuola 2015 potrebbe passare avanti ad un precario storico delle GaE, ma su quali posti?

Se vi sono esuberi, come si possono bandire dei posti per cdc con posti particolarmente ridotti?

Intanto prosegue la ridda di notizie: il concorso scuola 2015 sembra che non valuterà le conoscenze disciplinari, ma soltanto le competenze educative e formative: didattica, pedagogia, etc. Ancora una volta la domanda viene da sé: come si può valutare i docenti e promuoverne alcuni e bocciarne altri su questa tipologia di competenze?

E, soprattutto, chi ha studiato la moderna pedagogia e le teorie dell'apprendimento (costruttivismo, cognitivismo, cooperative learning, etc.) sa benissimo che una simulazione di lezione (prova 'regina' del concorso scuola) non ha senso perché non può tenere conto della classe, dei prerequisiti, della programmazione e progettazione dell'intervento didattico, etc.

Insomma, carenza di posti per molte cdc, confusione nell'organizzazione delle prove, incapacità tecnico-organizzativa di chiarire le disposizioni per il concorso scuola 2015: per molti il bando potrebbe slittare, anche perché non è ancora chiaro come finirà con l'organico di potenziamento. È tutto con le ultime notizie sulla riforma e il concorso a cattedra 2015: se volete restare aggiornati, cliccate su "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.