Si discute ancora sulla flessibilità in uscita e sul nodo esodati, argomenti di particolare rilevanza che attendono di essere risolti. La Riforma Fornero, infatti, ha creato un sistema pensionistico molto rigido che ha penalizzato gran parte dei lavoratori rendendo molto difficile l'uscita dal mondo lavorativo e la conseguente corresponsione dell'assegno previdenziale.

La proposta dell'Inps: ricalcolo col metodo contributivo e reddito minimo

Tra le numerose proposte giunte in Commissione Lavoro alla Camera, anche quella del Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri non è da sottovalutare.

Come riportato sul sito d'informazione "Pensioni Oggi", infatti, la proposta dell'Inps che verrà resa pubblica mercoledì 8 luglio, mira ad introdurre elementi di flessibilità oltre a nuovi strumenti per avvantaggiare i cosiddetti esodati, ovvero quella categoria di lavoratori che a causa dell'entrata in vigore della Legge Fornero non hanno potuto usufruire del trattamento pensionistico e sono rimasti privi di un'occupazione. Il Presidente Boeri, avrebbe proposto l'introduzione di elementi di flessibilità adottando il sistema contributivo: per usufruire del pensionamento, un lavoratore dovrebbe maturare un'età compresa tra i 57 e i 62 anni e un minimo di 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione dell'assegno pensionistico.

Ancora dall'Inps, arriva l'ipotesi riguardante il reddito minimo garantito per gli ultra 55enni che si ritrovano senza un'occupazione e in condizioni economiche di bisogno.

Ecco le altre proposte presenti in Commissione

Ad affiancare le proposte dell'Inps in Commissione Lavoro alla Camera, sono l'ipotesi contenuta nel disegno di legge del deputato del Pd Cesare Damiano riguardante l'uscita a partire dai 62 anni di età e 35 anni di contributi pena una riduzione massima dell'8% oppure l'uscita con 41 anni di contribuzione senza nessuna decurtazione e l'uscita con il meccanismo di Quota 100 che consentirebbe ai lavoratori di uscire dal lavoro a partire dai 62 anni di età e 38 anni di contributi oppure 63 anni di età e 37 anni di contributi o ancora 64 anni di età e 36 anni ci contributi.

Sempre come riportato su "Pensioni Oggi", l'altra proposta valida potrebbe essere il cosiddetto ricambio generazionale volto a favorire il pensionamento dei più anziani e il conseguente ingresso delle nuove generazioni. Mercoledì 8 luglio il piano dell'Inps sarà reso pubblico mentre giovedì il Presidente Boeri convocherà per un confronto i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil.