Il Jobs-Act, il progetto legislativo predisposto dal governo Renzi per riordinare il quadro normativo sul lavoro e rilanciare l'occupazione giovanile, si articola in una serie di provvedimenti che contengono delle novità che rappresentano una vera svolta nel rapporto tra datore di lavoro e dipendente.

Fra queste novità c'è anche il Decreto Legislativo 81 del 2015 denominato “Testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni”, in applicazione del Jobs Act, che estende la disciplina che prevede la trasformazione del proprio rapporto di lavoro da full time a part time, riconosciuta a tutti quei soggetti che sono gravati da patologie oncologiche o dalle "patologie cronico-degenerative ingravescenti", cioè destinate ad aggravarsi col tempo.

Questo decreto consente la trasformazione del rapporto di lavoro, non soltanto a beneficio dell'ammalato, maanche del coniuge, dei figli o dei genitori. Inoltre, secondo lo stesso decreto, anche coloro che assistono una persona convivente con inabilità lavorativa totale o permanente, necessitanti di una continua assistenza, possono beneficiare del diritto a vedersi trasformare il proprio contratto da tempo pieno a tempo parziale.

Lo stesso Decreto consente che il lavoratore part time possa chiedere successivamente il ripristino del vecchio rapporto di lavoro a tempo pieno, mentre riconosce a coloro che vantano un contratto a tempo parziale, una "precedenza" nelle assunzioni full time, un provvedimento che era già comunque previsto nelle precedenti legislazioni in materia.

Per lavoro a tempo parziale si intende un rapporto di lavoro subordinato che può essere a tempo determinato o indeterminato, per un numero di ore inferiore a quello previsto dalla legge nella contratto a tempo pieno.

A chi si rivolge il decreto 81

Queste modifiche introdotte nel decreto legislativo 81, riguardano tutti i lavoratori del settore pubblico e del settore privato, e costituisce una pietra miliare nel riconoscimento della possibilità di conservare il proprio lavoro, seppure per meno ore, per i soggetti affetti da gravi patologie e per coloro che si trovano, in un momento determinato della propria vita, a dover assistere una persona affetta da patologie gravemente invalidanti.