Il governo Renzi deve definitivamente avviare la riforma Pensioni 2015 e integrarla con altre manovre nella Legge di Stabilità: flessibilità in uscita per la pensione anticipatacome novità principale, insieme al reddito minimo per i disoccupati con più di 55 anni di età; già prevista una spesa obbligata di 500 milioni di euro per la rivalutazione della pensione a chi ha subito il blocco dell'indicizzazione nel biennio 2012/13, dovuta alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo un punto-chiave della Legge Fornero. Proprio l'ex ministro Elsa Fornero è tornata a parlare sul tema pensioni dichiarando che sì, è il caso di recuperare un po' di flessibilità per i prepensionamenti: vediamo dunque ultime novità sulle pensioni tramite le dichiarazioni più recenti.

Riforma pensioni governo Renzi, ultime dichiarazioni e novità

I principali esponenti del governo Renzi ripetono da mesi che ogni intervento di riforma delle pensioni dovrà costare il meno possibile, anzi “essere a costo zero” come detto da Enrico Morando, vice ministro all'Economia, in un'intervista a La Stampa del 23 agosto.

Il premier Renzi in un'intervista a Il Corriere della Sera del 30 agosto ha confermato il taglio delle tasse (via Tasi prima casa e Imu agricola/industriale nel 2016, taglio Irpef e Ires dal 2017/18), la decontribuzione come incentivo per nuove assunzioni seppur con dei cambiamenti, che non ci interventi sulle pensioni più alte (direttamente da corriere.it di domenica 30 agosto: “Ci saranno interventi sulle pensioni più alte?

No, non sono all’ordine del giorno”).

In un'intervista a Il Sole 24 Ore del 26 agosto il ministro Poletti conferma la linea del governo e di voler conciliare esigenze di spesa, maggior flessibilità in uscita e ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: “Aver innalzato seccamente l'età pensionabile ha inevitabilmente ridotto il turn over, ridotto la possibilità per i giovani di entrare al lavoro [riferimento alla Legge Fornero], dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra la legittima giusta esigenza di avere flessibilità in uscita e dall'altra parte la modalità per realizzare questa operazione perchè sappiamo che c'è un tema di compatibilità economiche e quindi di priorità”.

Infine, citiamo proprio la sig.ra Elsa Fornero, ministro del Lavoro nel governo Monti, che il 29 agosto ha dichiarato: “Giusto concedere flessibilità in uscita. Le condizioni di emergenza ormai sono superate [ma in ogni caso] gli interventi devono essere molto ponderati perché l’Italia resta in una situazione difficile”.

Ultime pensioni: pensione anticipata con penalizzazione al 3-3.5% ipotesi più concreta?

Prendono sempre più piede le ipotesi di flessibilità in uscita per la pensione anticipata con penalità per ogni di anno anticipo. Purtroppo però non sembra sarà la proposta di Cesare Damiano per la Quota 97 con penalità del 2% per ogni anno perchè, come più volte ripetuto da vari esponenti di governo e da Tito Boeri, troppo costosa per Inps e Stato. La stessa Fornero afferma: “La riduzione dell’assegno per chi vuole andare in pensione prima va calcolato secondo criteri non lontani dall’equità attuariale, vale a dire il 3-3,5% per ogni anno di anticipo rispetto all’età di vecchiaia, e magari con criteri più generosi per i lavoratori precoci e per certe categorie di lavori particolarmente faticosi”.

Tornando a Renzi, il premier ha dichiarato che l'UE è disposta a concedere un ulteriore margine dell'1% di sforamento dal Patto di Stabilità, circa 17 miliardi in più per la Legge di Stabilità: anche se gli obiettivi principali sono la riduzione delle tasse e la conferma degli sgravi per chi assume, e ci sono 500 milioni da impegnare per stabilizzare la rivalutazione delle pensioni come detto sopra, forse si apre uno spazio per evitare il ricalcolo col contribiutivo per la pensione anticipata e per introdurre qualche tutela per i lavoratori precoci, forse la Quota 41 tanto richiesta. Non resta che attendere gli sviluppi ormai imminenti.