Tra poco più di un mese, il governo dovrà esaminare in dettaglio la legge di Stabilità e una delle questioni più importanti da risolvere è quella relativa alla riforma Pensioni. Sono diverse le soluzioni che finiranno sul tavolo dell'esecutivo, ma l'obiettivo rimane quello della flessibilità, senza aggiungere costi che rischierebbero di gravare pesantemente sul bilancio pubblico.

E' necessario, però, un aggiustamento delle regole attualmente in vigore, un aggiustamento che guardi anche al rilancio dell'occupazione giovanile e che abbandoni quella rigidità che ha contraddistinto la tanto criticata riforma Fornero.

A questo proposito, è intervenuta proprio l'ex ministra del Lavoro, ai tempi dell'esecutivo Mario Monti, sottolineando che quella riforma si rese necessaria in virtù della situazione di assoluta emergenza che stava attraversando il nostro Paese: oggi quella situazione di emergenza è da considerarsi 'in parte superata' per cui si potrebbe cominciare a pensare al discorso legato alla flessibilità delle pensioni.

Flessibilità pensioni: le proposte all'esame del Governo per la Legge di Stabilità

Quali saranno le proposte che verranno portate in Parlamento? Il concetto è sempre lo stesso: accettare di andare in pensione prima ma con un assegno più basso. Ci sarebbe la proposta dell'ex ministro Cesare Damiano, appoggiata dal sottosegretario all'Economia, Baretta secondo la quale l'importo verrebbe tagliato del 2 per cento per ogni anno di anticipo rispetto ai termini previsti che, ricordiamolo, sono attualmente 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 63 anni e nove mesi per le donne (per il settore privato).

L'Inps, però, ha giudicato questa soluzione come troppo gravosa per il bilancio dello Stato.

Un'altra ipotesi che potrebbe prendere corpo è quella legata al ricalcolo dell'intera pensione con il metodo contributivo ma l'ex ministro Fornero la ritiene troppo penalizzante: meglio sarebbe, semmai, introdurre una decurtazione dell'assegno pari al 3-3,5% per ogni anno di anticipo sui termini.

Si tratterebbe, in pratica, di una soluzione interlocutoria tra le due suddette proposte.

C'è da tener presente, però, che la decurtazione dell'importo dell'assegnopensionistico è strettamente legata alla carriera del lavoratore ed è quindi importante cercare di mantenere un principio di equità nel trattamento.

In ogni caso, la riforma Fornero non sarà oggetto di stravolgimento, anche perchè dobbiamo considerare che l'Europa continua a guardare alla situazione economica del nostro Paese: abbassare troppo l'età del possibile accesso al trattamento pensionistico potrebbe risultare troppo pericoloso.