Tornano a riunirsi nella giornata di oggi i Parlamentari della Commissione lavoro alla Camera, con l'obiettivo di discutere le cosiddette opzioni di apertura ai pensionamenti flessibili per i lavoratori esodati. Ricordiamo che si tratta di coloro che hanno visto improvvisamente irrigidirsi i criteri di accesso alla pensione nel 2011, quando la legge Monti Fornero ha aumentato sia i requisiti anagrafici che contributivi utili per poter ricevere l'assegnoInps. Purtroppo nel farlo non si è tenuto conto di coloro che avevano già firmato accordi di fuoriuscita con i propri datori di lavoro, creando così di fatto persone che non percepiscono redditi da lavoro e che al contempo non possono fruire nemmeno delle tutele previdenziali.

Nel corso degli ultimi anni questiindividuisono state oggetto di sei salvaguardie, ma così come si apprende dalle numerose proteste dei Comitati territoriali vi sono ancora migliaia di casi in attesa di una tutela.

Riforma pensioni, sul caso esodati si attende riscontro per la settima salvaguardia

Stante la situazione, la Commissione lavoro dovrebbe tornare a chiedere nella giornata di oggi un intervento del Governo e del Mef in favore dell'utilizzo delle risorse presenti nel fondo esodati per autorizzare nuove azioni sanatorie. Si tratterebbe a tutti gli effetti della settima salvaguardia, un tema che si è riproposto in diverse occasioni negli ultimi mesi ma che risulta ancora inattuato. L'obiettivo è di arrivare ad un'approvazione del provvedimento con la riapertura dei lavorati parlamentari di settembre / ottobre.

"Non possiamo dimenticare l'urgenza di introdurre già nella legge di stabilità un criterio di flessibilità previdenziale" ha affermato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano.

Pensioni flessibili, si punta ad un nuovo intervento senza penalità anche per i lavoratori precoci

Altro caso che ha destato molte preoccupazioni e disagio sociale è quello dei lavoratori precoci, ovvero di coloro che hanno iniziato il primo impiego in giovanissima età e che ora si trovano davanti all'impossibilità di ottenere la quiescenza per motivazioni simili a quelle degli esodati.

L'innalzamento dell'asticella rappresentata dal requisito contributivo avvenuto conla riforma Fornero del 2011 ha di fatto escluso molti soggetti dal pensionamento quando questo sembrava ormai a portata di mano. Per cercare di tutelare queste persone, la Commissione lavoro ha inviato al Governo una specifica proposta, con la quale chiede di permettere l'uscita dal lavoro con 41 anni di versamentie senza ulteriori penalizzazioni.

Anche su questo caso si attende il parere dell'esecutivo, che dovrebbe offrire il proprio riscontro definitivo con la redazione della prossima legge di stabilità. Nella stessa occasione si dovranno discutere anche le altre forme di pensionamento anticipato,ad esempio le proposte relative alla Quota 97 e al ricalcolo contributivo.

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